«Penso che ci sia un futuro luminoso per i biocarburanti, ne abbiamo bisogno di più, ma non possiamo riaprire gli impegni presi in Ue su come procedere nell'automotive». Lo ha detto il commissario europeo designato per il Clima, Wopke Hoekstra, durante la sua audizione di conferma al Parlamento europeo, rispondendo a una domanda dell'eurodeputata leghista Silvia Sardone. «Il primo pilastro per l'automotive è la prevedibilità. Molti ceo delle case automobilistiche ci hanno detto che possono raggiungere gli obiettivi e l'elettrificazione, ma hanno bisogno di investimenti nelle colonnine. È giusto, dobbiamo fare di più», ha sottolineato l'olandese.
«Quello che suggerirei è che, insieme al commissario per i Trasporti Tzitzikostas e altri, intraprendiamo un dialogo con l'industria automobilistica», ha sottolineato Hoekstra, richiamando a più riprese l'importanza di «prevedibilità e condizioni di parità». «Mi batterò ferocemente per questo», ha insistito l'olandese esponente dell'Appello cristiano-democratico, appartenente al Ppe, sottolineando che nell'automotive al momento manca par condicio, un probabile riferimento alle auto elettriche cinesi. «Sono meno sicuro che cambiare i target salverà» il comparto, ha evidenziato ancora, indicando poi la necessità di «concentrarsi sull'elettrificazione». Nei suoi nuovi orientamenti politici, la Commissione von der Leyen si è impegnata «ad avere obiettivi precisi per gli e-fuel. Continuo a pensare che l'innovazione negli e-fuel sia più adatta ad altre filiere rispetto alle auto - ha precisato -. Ma faremo quello che abbiamo promesso».
Nissan taglia 9mila posti di lavoro
Dopo i gruppi automobilistici europei, anche Nissan deve fare i conti con risultati deludenti e vara un piano d'emergenza con una ristrutturazione che include la perdita di 9.000 posti di lavoro - pari a quasi il 7% percento della forza lavoro complessiva (133.580 a fine marzo) - e il taglio volontario del 50 percento dello stipendio per l'amministratore delegato Makoto Uchida. Il gruppo giapponese ha annunciato le misure dopo la diffusione dei risultati semestrali che hanno mostrato un leggero calo dei ricavi netti consolidati, diminuiti di 79,1 miliardi di yen a 5.980 miliardi (36,1 miliardi di euro), ma con un utile operativo crollato del 90%, da 303,8 a 32,9 miliardi di yen (195 milioni di euro), con un margine operativo dello 0,5%. L'utile netto è stato di 19,2 miliardi di yen. In calo nei primi sei mesi anche i volumi di vendita globali diminuiti a 1,6 milioni di unità. Il gruppo sottolinea come la redditività è stata influenzata da maggiori spese di vendita e dagli sforzi di ottimizzazione dell'inventario, in particolare negli Stati Uniti: pesa sui risultati anche il rallentamento della Cina - dove Nissan non offre una gamma di veicoli elettrici come quella richiesta dal mercato e proposta dai costruttori locali - fattori che hanno spinto il gruppo a comunicare la volontà di ridurre la capacità produttiva globale del 20 percento nel tentativo di ridurre i costi fissi di 300 miliardi di yen e i costi variabili di altri 100 miliardi di yen.
Le misure annunciate oggi prevedono anche la riduzione della quota di Nissan in Mitsubishi Motors che scende dal 34 al 24 percento. Alla luce di questo scenario per la seconda volta nel 2024 Nissan ha rivisto la sua guidance, abbassando le sue previsioni di produzione per l'intero anno a 3,2 milioni di auto (era di 3,45 milioni) e tagliando le stime di utile operativo annuale del 70 %, da 500 a 150 miliardi di yen. «Di fronte a una situazione grave, Nissan sta adottando misure urgenti per invertire la rotta e creare un'attività più snella e resiliente», ha affermato la società in una dichiarazione. «Questa è stata una lezione che dobbiamo imparare: non siamo stati in grado di stare al passo con i tempi», ha detto Uchida in una conferenza stampa a Tokyo. Il Cda di Nissan ha anche deciso la creazione di una nuova posizione, quella di Chief Performance Officer, che entrerà in funzione da dicembre, e che dovrà seguire la ripresa delle vendite e degli utili.