Bagnoli, il dono dell'ex area Cementir: un progetto ambizioso che restituisce il mare

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«L'opera di rigenerazione urbana più ambiziosa d'Europa». Così Giorgia Meloni definì la riqualificazione di Bagnoli. Era il 15 luglio, giorno della firma del protocollo d'intesa tra il Governo e la struttura commissariale guidata dal sindaco Gaetano Manfredi. Attesa da trent'anni, la riqualificazione di Bagnoli sembra avere finalmente tutti i punti giusti per procedere. A partire dalla sinergia istituzionale tra le parti in cui è coinvolta, nonostante i momenti di scontro, anche la Regione (le risorse messe in campo sono quelle dei fondi sviluppo e coesione destinati alla Campania). Ma soprattutto ci sono i finanziamenti, una road map chiara di ciò che bisognerà fare e la regia della struttura commissariale guidata direttamente dal sindaco di Napoli. In campo ci sono un miliardo e duecento milioni per portare avanti prima di ogni altra cosa la bonifica dei terreni dell'ex Italsider e poi la vera e propria rigenerazione urbana.

Il programma

Il programma di interventi firmato a luglio sta andando avanti secondo i tempi previsti. Il progetto è, effettivamente, particolarmente ambizioso. Il passaggio più importante è ovviamente quello relativo alla bonifica marina. È l'intervento di maggiore costo: oltre 408 milioni. Si procederà al dragaggio delle aree marine. Al loro posto, tra l'altro, verrà collocata la posidonia, una delle piante acquatiche simbolo della biodiversità ambientale. Novità importanti ci sono anche per quanto riguarda la bonifica dei suoli grazie all'impianto di desorbimento termico. La struttura, in costruzione a Bagnoli, permetterà la bonifica dei suoli sarà interamente in loco. I terreni inquinati verranno risanati e impiegati nelle opere in costruzione a Bagnoli. Insomma, una sorta di rivoluzione che secondo la stima dei tecnici accorcerà i tempi della bonifica a terra fino a sei mesi. Altro punto fondamentale è quello relativo a uno dei nodi storici della bonifica di Bagnoli: la colmata. Con 228 milioni si punta alla messa in sicurezza della colmata con parziale riduzione della stessa.

Il waterfront

Ma come sarà la nuova Bagnoli? Per quanto riguarda il Waterfront, l'obiettivo è una struttura di supporto delle spiagge pubbliche, strettamente connesso alla parziale rimozione della colmata, che dovrà favorire l'impatto ambientale e turistico del golfo di Pozzuoli. In questo contesto sono previsti anche la messa in sicurezza e valorizzazione dell'Archivio dell'Ilva, che racconta la storia del più grande insediamento industriale della città, e la riqualificazione del borgo di Coroglio. Nella costruzione della nuova Bagnoli fondamentale sarà il parco Urbano. In campo 128 milioni: prevista la realizzazione della cosiddetta "Fabbrica del Parco" (un'area nella quale verranno messe a dimora le essenze tipiche del territorio), il rifacimento di porta del Parco e la destinazione di un'altra area ad ospitare prodotti tipici della frutticoltura campana. Con 56 milioni, inoltre, si procederà alla realizzazione di una nuova barriera idraulica all'interno del parco urbano senza ricorrere ad espropri. Per 1,7 milioni di euro, con lavori aggiudicati, si realizzeranno servizi per la fornitura e i collegamenti energetici sulle infrastrutture già partiti da parte di Terna e Enel. Per i trasporti sono assegnate risorse pari a 50 milioni: sono previsti interventi per la mobilità interna ed esterna, parcheggi a raso, e gestione di acque meteoriche. Per quanto riguarda le infrastrutture idriche, infine, ci sono 218 milioni che serviranno al potenziamento del collettore fognario nell'area dell'Arena Sant'Antonio, alla realizzazione della nuova rete fognaria e di impianti per il trattamento delle acque.

Lo science center 

Oltre il miliardo e duecento milioni del protocollo d'intesa di luglio, ci sono in campo altri fondi per la realizzazione di altri progetti. A partire dal parco dello Sport, per il quale già esistono gli opportuni finanziamenti: qui la Federtennis ha chiesto di insediare un Centro federale. Attesa anche per l'intervento per il nuovo Scienze center. Secondo il progetto, si sviluppa su un'area di circa 23mila mq con un unico corpo di fabbrica di 3 livelli fuori terra e un'altezza massima di circa 18 metri, ospiterà aree per esposizioni temporanee e permanenti, spazi didattici, zona ristoro ed altro. Il lungo individuato è lì dove adesso c'è un parcheggio di fianco all'ingresso del Museo. E ancora, nell'idea di Manfredi, attorno allo Science center nasceranno due parcheggi e la "Piazza a mare". Uno spazio da ricavare nell'area incendiata che sta sulla linea di costa, dove il primo cittadino vorrebbe installare la piazza con un vivaio. Un parco in miniatura quale fotocopia del grande Parco urbano di Bagnoli, incluse le essenze che saranno piantate.

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