Le parole della settimana: bellezza, misandria, razzismo, diabolico ChatGPT, Saviano in dittatura
Proviamo a dare un po' di colore poetico alle notizie in bianco e nero che circolano sul web, di seguito alcune della parole che hanno risuonato in questa settimana viste attraverso un filtro a colori
Bellezza
Qualunque cosa accada, l’Italia continua ad avere un'ancora da piantare a fondo nella liquidità moderna: la bellezza. E proprio la bellezza è stata celebrata da Il Giornale a Firenze, a palazzo Pucci, alla presenza del direttore Alessandro Sallusti e del Gotha della moda italiana: Giovanna Ferragamo, la marchesa Pucci, Nicoletta Spagnoli, Roberta Benaglia e molti altri. Bisognerebbe ricordarlo più spesso, quando nel mondo si parla di Italia ancora oggi si pensa subito a quanta bella moda gli italiani sono capaci di immaginare e produrre. Sarebbe bello ogni tanto lo ricordassero anche gli italiani.
Misandria
La votazione della legge sulla maternità surrogata ha fatto emergere sui social tutte le ombre più oscure dalla pancia profonda del Paese. E in tutto questo eruttare di spiriti animali affiora il colore ideologico di questa contemporaneità: la misandria. Si consolida il pensiero secondo cui tutti i mali del mondo sono maschili, in una visione per cui la donna è sempre vittima e l'uomo sempre violento carnefice, un femminismo talmente estremo da sposarsi con qualunque ideologia radicale. Che è poi l'essenza dell'ideologia woke, il pensiero geneticamente modificato costruito dai laboratori americani. Un unico vaccino può salvarci da questo morbo: il buon senso.
Razzismo
Razzismo, questa è l’accusa che gli organi europei lanciano contro l'Italia e in particolare contro la polizia italiana. Un'accusa infamante, ma soprattutto non vera. Le parole cambiano sapore nello scorrere della storia e ciò che oggi si intende per razzismo non è ciò che si intendeva ieri. Ieri era razzista che discriminava una persona per la sua etnia, oggi è razzista chi non crede che gli occidentali siano colpevoli oppressori. E quindi scatta il paradosso per cui se la polizia reagisce alla violenza di uno straniero viene definita comunque razzista, anche se lo straniero è armato o sta rubando a casa di qualcuno. E l’Europa chiede misure per combattere il discorso di odio razzista, che è un modo burocratico per voler ricondurre al nuovo pensiero, alla nuova ideologia. Il regime ideologico usa sempre gli stessi strumenti per imporsi.
Diabolico ChatGPT
Spopola sui social una domanda che viene posta a chat gpt: se tu fossi Satana cosa faresti per sottomettere l'umanità? Impressionante la risposta, molto articolata, che riassumiamo con i suoi punti principali: diffusione della confusione e del relativismo, potenziamento dell'ego e dell'orgoglio, distruzione dei legami familiari e sociali, seduzione attraverso il piacere e il materialismo, corruzione della cultura e dell'arte, minare la fede religiosa, creare dipendenza dalla tecnologia e dalla scienza. E dire che c'è chi considera tutto questo un'agenda da portare avanti.
Saviano in dittatura
E intanto Roberto Saviano ha sollevato al cielo, per l'ennesima volta, lo spettro della dittatura, capeggiata nella sua narrazione dal ‘sanguinario’ dittatore Giorgia Meloni. Quella che lui definì ‘bastarda’. E cosa fa il sanguinario dittatore di fronte a un insulto? Manda squadre di picchiatori? No. Cita in tribunale. Ma nel mondo parallelo di Saviano è dittatore chiunque umili la sete del suo insaziabile ego, e la ubris imperdonabile del non averlo coinvolto alla Buchmesse doveva trovare un colpevole.
Saviano è semplicemente il capocomico del triste teatrino di un mondo intellettuale completamente dipendente dalle strutture del potere, ma che continua ad attaccarsi sulla fronte etichette come ‘ribelli’ o ‘dissidenti’. Ma appena manca l'appoggio degli enti pubblici vanno in crisi. Una volta almeno i dissidenti erano altro.