Scartate le ipotesi in campo neutro a Como ed Empoli, ha vinto la linea del sindaco di Bologna Lepore e del club rossoblù. Scaroni: "Scelta incomprensibile"
Bologna-Milan, partita valida per la nona giornata di Serie A, in programma alle ore 18 di domani sabato 26 ottobre, è stata rinviata a data da destinarsi. Dopo una mattinata concitata, piena di colpi di scena, la Lega ha deciso per il rinvio, non avendo trovato l'accordo per giocarla sabato in campo neutro.
Una corsa contro il tempo, cominciata ieri con l'ordinanza del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, di chiudere lo stadio Dall'Ara per le previsioni di pioggia e per le attività di ripristino della situazione nel quartiere Porto-Saragozza, che ospita lo stadio e che è stato quello più colpito dall'alluvione di sabato sera.
In mattinata la Lega ha tentato di trovare una sede alternativa per la partita, dopo la netta presa di posizione arrivata da Bologna. Dopo una riunione in cui il sindaco Lepore ha mantenuto la propria posizione, presente anche il Prefetto Visconti, si è deciso di non giocare al Dall'Ara, nemmeno a porte chiuse. La palla così è passata alla Lega, che ha convocato un cda d'urgenza per risolvere la questione. Alla fine, ha vinto la linea del rinvio.
La Lega ha valutato e valuta sedi alternative in una situazione non semplice perché tra i due club non c'è stato accordo. Il Milan avrebbe voluto giocare la partita subito, come espresso chiaramente dal suo presidente Paolo Scaroni: "Non mi sono occupato del tema, ma penso che o si gioca a porte chiuse o si gioca da un'altra parte. L'ipotesi che non si giochi francamente...". Contraria alla disputa della partita invece la società felsinea, considerando le difficoltà che stanno vivendo molti suoi tifosi.
Per tutta la mattina Como è stato il piano A, considerato che era stato trovato l'accordo con sindaco, questore e prefetto per giocare al Sinigaglia. I problemi emersi in mattinata, non ultima la contrarietà del Bologna, hanno raffreddato la pista. Non per caso, la Lega in mattinata ha contattato anche Empoli: il club toscano ha dato la sua disponibilità, ma anche qui il tentativo non è andato a buon fine. In etrambi i cas si sarebbe giocato senza spettatori. Troppo ristretti i tempi per la messa in vendita dei biglietti.
Il sindaco di Bologna, già prima della decisione aveva fatto capire di essere soddisfatto dell'ipotesi rinvio, in quel momento sempre più probabile:"Questa mattina ho sentito i rappresentanti della Lega Calcio per un confronto che reputo utile. Mi sembra si stia andando verso una scelta di sensibilità verso il nostro territorio, per questo li ringrazio". Il presidente del Milan, Paolo Scaroni, all'uscita della Lega ha commentato così:"Il Comune ha deciso... incomprensibile... Il sindaco ha vietato di giocare a porte chiuse, non ho capito perché. Di fronte all'ordinanza però abbassiamo la testa". L'amministratore delegato del Bologna, Claudio Fenucci, ha parlato di "difficoltà organizzative, oltre alla solidarietà per le famiglie colpite". Queste le sue parole sul futuro: "Vorremmo lo stadio pieno, per destinare metà dell'incasso per l'emergenza. Si potrà trovare una data prima di aprile".
Difficile capire ora quando si potrà disputare il match, visti gli impegni di entrambe le squadre nei prossimi mesi. Potrebbe essere libera la settimana tra il 16 e il 22 dicembre, in concomitanza con la seconda parte degli ottavi di finale di Coppa Italia, ma il calendario vede il Milan già impegnato col Genoa il 15 e col Verona il 20 e per inserire Bologna-Milan in questa finestra occorrerebbe fare dei cambiamenti.
In caso contrario, senza eliminazioni delle due squadre dalle coppe, si potrebbe arrivare addirittura fino ad aprile.
Una prospettiva che aumenta i malumori in casa Milan, che a questo punto non potrà contare sugli squalificati Theo Hernandez e Reijnders, entrambi devono scontare un'altra giornata di squalifica, nel big match di martedì prossimo contro il Napoli.