Cambiare la vecchia lavatrice di casa con una nuova a maggiori prestazioni energetiche costerà meno. In arrivo uno sconto del 30%, e fino a un massimo di 100 euro senza limiti di Isee, per l'acquisto di un grande elettrodomestico green, realizzato in Europa e di classe non inferiore a B. Il contributo sale a 200 euro per le famiglie con un Indicatore della situazione economica equivalente sotto i 25 mila euro. Lo prevede un emendamento della Lega alla legge di Bilancio, a prima firma di Alberto Gusmeroli, presidente della commissione Attività produttive della Camera. La misura punta da un lato ad accelerare la transizione energetica nelle case degli italiani e dall'altro vuole dare una spinta a consumi e crescita economica. Nei prossimi giorni i gruppi parlamentari indicheranno se l'emendamento sarà tra i cosiddetti “segnalati” e verrà messo al voto in commissione Bilancio. Se la norma otterrà luce verde allora sarà previsto anche lo smaltimento dell'elettrodomestico obsoleto attraverso il corretto riciclo. Il contributo (valido per l'acquisto di un solo elettrodomestico) avrà una validità di tre anni.
GLI OBIETTIVI
Così Alberto Gusmeroli: «Il bonus punta a incentivare la sostituzione di grandi elettrodomestici obsoleti con apparecchi a più elevata classe energetica, al fine di svecchiare il parco italiano dei grandi elettrodomestici, che è in gran parte vetusto. L'incremento dell'efficienza farà risparmiare le famiglie sulla bolletta, stimolando il nostro sistema industriale con tutela dei relativi livelli occupazionali e della competitività dei diversi siti produttivi operanti nel comparto, e in ultimo supportando il settore del riciclo dei vecchi elettrodomestici, dove pure l'Italia ricopre un ruolo di leadership a livello europeo». Il presidente di Aires, Andrea Scozzoli, sposa la proposta: «Comprendiamo i problemi di copertura che al momento potrebbero minare l‘approvazione di incentivi di diversa natura, tuttavia riteniamo che un’agevolazione di questo tipo andrebbe nella giusta direzione, sia in termini di efficienza energetica per il Paese, sia in termini di rilancio di un comparto che ha oggettivamente bisogno di essere sostenuto nel solco della sostenibilità».
LA FILIERA
L’industria italiana oggi detiene una leadership europea nel settore degli elettrodomestici. La filiera estesa degli elettrodomestici è responsabile per l’1% del Pil tricolore, con più di 11.000 imprese e 44.400 occupati diretti e 100.000 tra indiretti e indotti. Il valore aggiunto del settore è paragonabile ad altri settori chiave del Made in Italy, come il tessile e il calzaturiero. In particolare, l’Italia è seconda in Europa per saldo commerciale del settore degli elettrodomestici e al secondo posto in UE-27 per esportazioni nel mondo della componentistica. «La proposta di eco-incentivo, veicolata dall'emendamento della Lega, ha registrato il gradimento trasversale di molte forze politiche. La misura non solo rappresenta una risposta concreta alle esigenze economiche e
ambientali del nostro Paese, ma rafforza anche il ruolo dell’industria italiana nel promuovere tecnologie all’avanguardia e sostenibili», ha sottolineato Marco Imparato, Direttore generale APPLiA Italia, l'associazione di Confindustria che riunisce oltre 120 aziende che operano in Italia nel settore degli elettrodomestici e attrezzature professionali per ristorazione e ospitalità.