Con l'abbassamento delle temperature alcune patologie rischiano di riacutizzarsi. La parola di medici ed esperti
Si avvicina l'inverno e con esso anche un drastico calo delle temperature; un momento che può condizionare molto il nostro corpo, anche dal punto di vista della salute. Non parliamo soltanto dei classici malanni stagionali, ma di riacutizzazione di malattie di cui già soffriamo.
Come spiegato da medici ed esperti, il freddo può peggiorare delle condizioni pregresse, ecco perché questo è il periodo dell'anno in cui dovremmo maggiormente "ascoltarci" e prenderci cura del nostro corpo. Sono infatti molte le malattie che possono riacutizzarsi, o insorgere ex novo, già ai primi accenni di freddo. Ad essere maggiormente colpite sono la pelle e le ossa.
Gli effetti del freddo sulla pelle
La pelle è uno degli organi che risente in particolar modo del freddo. Talvolta i problemi non si fermano a una eccessiva secchezza a cui rimediare con creme idratanti. Persone che soffrono di dermatite atopica e psoriasi, ad esempio, potrebbero veder riacutizzarsi la malattia. In altri, invece, una di queste due patologie potrebbe esordire per la prima volta.
Per quanto riguarda la dermatite atopica, questa è "una condizione molto frequente in età pediatrica, che però non risparmia nemmeno gli adulti", come spiegato a Ok-Salute il dottor Franco Rongioletti, direttore dell'unità di dermatologia clinica dell'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano. La dermatite atopica è causata da una carenza delle sostanze lubrificanti che dovrebbero formare una barriera protettiva sulla cute. Come conseguenza, la pelle appare secca e disidratata. Non è infrequente che si manifesti anche prurito intenso e formazione di vescicole ed erosioni.
La psoriasi, che può colpire ad ogni età, consiste in lesioni cutanee rosse e di varia grandezza, coperte da squame. Purtroppo le basse temperature peggiorano questa condizione, come anche l'intenso calore. In inverno, inoltre, diminuiscono le ore di sole, che è invece un valido alleato contro questa malattia.
Restano in tema pelle, bisogna inoltre ricordare che il freddo può riacutizzare anche l'acne, che è un'infiammazione dei follicoli pilo-sebacei. Non è infrequente che il calo delle temperature porti alla comparsa di foruncoli e punti neri, fino ad arrivare a vere e proprie cisti dolorose. Questo perché vengono sovrastimolate le ghiandole sebacee. "Le basse temperature stimolano la produzione di sebo, accentuando il problema", ha dichiararo il professor Rongioletti. Manca inoltre l'effetto "asciugante" del sole.
Per concludere, fra le conseguenze dell'abbassamento delle temperature abbiamo anche la cosiddetta "orticaria da freddo". Il freddo e il vento gelido possono portare alla comparsa di pomfi pruriginosi davvero fastidiosi che possono restare per diverse ore.
Gli esperti raccomandano di proteggere la pelle, ricorrendo a creme e lozioni molto idratanti. "Ottime, per esempio, quelle contenenti urea e acido lattico", è il consiglio di Rongioletti. Altra cosa da fare sarebbe quella di evitare detergenti troppo aggressivi, e gli indumenti di lana o sintetici, che potrebbero irritare la cute.
Come il freddo agisce sulle ossa
Non solo la pelle, il calo delle temperature agisce anche sulle nostre ossa, riacutizzando artrosi e dolori muscolo-scheletrici.
L'artrosi è una condizione fisiologica che solitamente colpisce dopo i 50 anni e consiste nel deterioramento progressivo delle articolazioni. Purtroppo questo provoca tendenzialmente dolore, un dolore che in inverno si intensifica. "Il freddo è già di per sé uno stimolo aggravante che peggiora la sensazione dolorosa. Fra l'altro, quando fa freddo istintivamente ci si contrae, aumentando la tensione a carico di muscoli, tendini e ossa. Inoltre, con le basse temperature il liquido sinoviale delle articolazioni, che ha funzione lubrificante e facilita i movimenti, tende a diventare meno fluido. Non bisogna dimenticare che in questa stagione tendiamo ad avere uno stile di vita sedentario, quando invece le articolazioni dovrebbero essere mantenute il più possibile in movimento per funzionare bene", ha spiegato il dottor Corrado Campochiaro dell'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano.
In inverno i muscoli sono più rigidi, inoltre diminuisce la produzione di vitamina D, che aiuta le ossa. Ecco perché non è infrequente che in questo periodo dell'anno si possa assistere a un generale peggioramento dell'apparato muscolo-scheletrico. Per aiutarci è importante continuare a fare movimento e stare fermi nelle fasi acute del dolore. Gli esperti, in sostanza, consigliano di fare sport, se possibile, e di rivolgersi a un professionista in caso di problemi più seri. "Spesso sono molti utili i trattamenti fisioterapici, quali cicli di esercizi riabilitativi, ginnastica posturale, onde d’urto, laserterapia, ionoforesi, magnetoterapia, tecarterapia, trattamenti osteopatici. Inoltre si può ricorrere alle infiltrazioni locali di corticosteroidi, che hanno effetto antinfiammatorio, o di acido ialuronico e altre sostanze che rafforzano la cartilagine articolare", ha concluso Campochiaro.