Conti deposito, quanto rendono i migliori dopo i tagli della Bce: calcoli e simulazioni

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Buone notizie per chi paga un mutuo, un po’ meno per chi ha parchegiato i risparmi in un conto deposito. E se fino a pochi mesi fa era possibile trovare depositi vincolati con rendimenti lordi che arrievano fino al 5%, oggi, dopo il doppio taglio dei tassi della Bce, anc i migliori tassi arrivano al 4% annuo lordo. Ma va comunque detto, che stando all’analisi di Facile.it I tassi offerti in Italia per i conti deposito vincolati sono notevolmente più alti rispetto ad altri Paesi. Vediamo di quanto.

LE MOSSE DELLE BCE

È bene ricordare che dopo il doppio taglio di settembre e ottobre non si può ancora escludere una nuova mossa della Banca centrale europea a dicembre. E questo potrebbe ulteriormente limitare il rendimento di chi ha puntato sui conti deposito. Già oggi siamo lontani dai rendimenti di oltre il 5% promessi solo un anno fa dalle banche. Per capire l’effeto delle manovre di Francoforte, solo dopo il taglio dei tassi di settembre, i rendimenti offerti dalle banche italiane per i nuovi conti deposito vincolati sono diminuiti, in media, di 25 punti base, mentre per quelli svincolati il calo è stato di 15 punti base.

E qualcosa di simile si già visto dopo il taglio di ottobre. In particolare, secondo gli esperti di Facile.it in questo caso, la riduzione è stata meno evidente sui conti vincolati (-12 punti base) e più marcata su quelli svincolati (-25 punti base). Nonostante questo, guardando alle migliori offerte disponibili sul mercato, ancora oggi è possibile trovare tassi di rendimento che arrivano fino al 4,10% per i conti vincolati e al 4% per quelli svincolati.

Per quanto tempo ancora? Difficile dirlo, ma è lecito attendersi che eventuali futuri tagli da parte della Bce potrebbero determinare nuovi cali nei tassi di rendimento offerti dalle banche. Basti pensare che fino a pochi mesi fa sul mercato italiano le migliori offerte arrivavano al 5%, oggi invece superano di poco il 4%; continuando su questo trend non è da escludere che nei prossimi mesi anche le offerte più vantaggiose scendano al di sotto del 4%.

GLI ESEMPI

Solo per fare qualche esempio, Banca Aidexa OFFRE IL 4,10% per un conto vincolato a 36 mesi. Mentre Scalable Capital riconosce il 4% per i primi quattro mesi su un conto non vincolato per poi scendere al 2,6%. Per Banca Progetto il 4% sui conti non vincolati vale fino a fine anno. Ma le offerte sono le più varie stando alla simulazione elaborata da Facile.it per il Messaggero.it.

La mappa dei conti deposito

IL CONFRONTO CON L’EUROPA

Questa la situazione in Italia, ma cosa accade nel resto d’Europa? Per rispondere alla domanda sono stati analizzati i rendimenti in alcuni dei principali Stati del vecchio continente evidenziando come il nostro Paese sia una delle aree dove le banche sono più generose.

I CONTI DEPOSITO

Per l’analisi sono stati presi in esame i dati* rilevati da Eurostat, aggiornati ad agosto 2024, relativi ai rendimenti dei conti deposito con vincolo superiore a due anni. L’Italia, con un tasso medio annuo pari al 3,31%, conquista la seconda posizione nella graduatoria; fa meglio di noi solo la Lituania dove l’indice medio è arrivato addirittura al 3,84%.

Alle nostre spalle si posiziona l’Estonia, con un tasso medio pari al 3,24%; quarto posto per la Francia, dove le banche hanno corrisposto ai risparmiatori un tasso medio pari al 2,96%. I tassi offerti in Italia per i conti deposito vincolati sono notevolmente più alti rispetto ad altri Paesi; in Austria, ad esempio, il rendimento è stato pari al 2,77%, in Germania si è fermato al 2,31%, mentre in Irlanda al 2,13%. Tra le banche meno generose del continente ci sono quelle spagnole; qui il rendimento è stato pari ad appena 1,24%; meno della metà rispetto a quello italiano.

I CONTI CORRENTI

Lo scenario cambia se si guarda ai tassi sui conti correnti; analizzando i dati* di Eurostat aggiornati ad agosto 2024 l’Italia scivola al quinto posto, con un tasso annuale pari allo 0,37%, di poco inferiore rispetto alla media europea (0,38%).

Al primo posto della graduatoria, in questo caso, si posiziona il Lussemburgo, paese dove i correntisti privati hanno potuto godere di un tasso medio pari a 1,54%, vale a dire quattro volte quello italiano; seguono i correntisti austriaci, che hanno beneficiato di un tasso dell’1,04% e quelli tedeschi, che si sono dovuti “accontentare” di un rendimento annuale pari allo 0,62%, comunque quasi doppio rispetto a quello italiano. Va detto, però, che in numerosi Paesi è andata addirittura peggio.

In Spagna, ad esempio, i correntisti hanno ottenuto un tasso medio pari a 0,17%, mentre in Francia i valori hanno rasentato lo zero (0,06%). «Va ricordato che il conto corrente non deve avere una funzione di investimento, ma va utilizzato come strumento per gestire la liquidità e le spese correnti», ricordano gli esperti. «Se si vuole ottenere una rendita dai propri risparmi esistono soluzioni più adatte, ad esempio i conti deposito e, come emerso anche dall’analisi, da questo punto di vista gli italiani possono accedere a condizioni tra le migliori d’Europa».

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