Due indagati per armi, ma a piede libero. Tra questi anche il ragazzo che avrebbe fatto materialmente fuoco, uccidendo Emanuele Tufano. Eccola la prima (e interlocutoria) svolta della inchiesta sull’omicidio del 15enne del rione Sanità, giovedì notte al rione Mercato.
Secondo la ricostruzione della Mobile a fare fuoco sarebbe stato un 15enne di rione Mercato, che è stato sottoposto a un lungo interrogatorio nella giornata di giovedì e ha lasciato la questura dopo la scorsa mezzanotte. Ad essere indagato, sempre per porto di armi, anche un minore di 17 anni e 10 mesi, anche in questo caso ritenuto responsabile del concorso in armi. Il primo, secondo quanto sta emergendo, avrebbe fatto fuoco.
I due hanno fornito questa ricostruzione: erano in sella a due scooter e accompagnati da altri due amici, attualmente non ancora identificati. Avrebbero incrociato un gruppo di otto scooter con in sella due persone ciascuno che, all’altezza di vico Barrettari avrebbero cominciato a fare fuoco.
Un dato decisivo, quest’ultimo: a fare fuoco per primo - secondo la ricostruzione dei due indagati - sarebbero stati quelli che erano in sella agli otto scooter. A questo punto i quattro di rione Mercato avrebbero lasciato gli scooter a terra e uno di loro - probabilmente il ragazzino di 15 anni ora a piede libero - si sarebbe nascosto dietro l’auto, avrebbe impugnato la sua pistola e puntando l’arma contro il branco rivale avrebbe sparato alcuni colpi. Uno di questi ha centrato Emanuele, che era in sella e alla guida di uno degli scooter provenienti da rione Sanità.
Una notte di fuoco, si studiano le immagini, si valutano le ipotesi di omicidio. Al momento ci sono due interrogati e rilasciati dopo essere indagati per armi.