Famiglia ebrea respinta da un hotel

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Un albergo di Belluno: "Siete responsabili di genocidio, non benvenuti". Furia Zaia

Famiglia ebrea respinta da un hotel

«Informiamo che il popolo israeliano, in quanto responsabile di genocidio, non è gradito cliente nella nostra struttura».

Con queste parole, un hotel del Cadore, incastonato nella cornice delle Dolomiti bellunesi, ha chiesto a una coppia israeliana di cancellare la prenotazione effettuata dall'1 al 3 novembre presso la propria struttura. Il messaggio (foto) è stato affidato al servizio di messaggistica privata del portale dal quale l'hotel era stato precedentemente prenotato: «Se desidera annullare la sua prenotazione sarei felice di farlo e saremo lieti di garantire la cancellazione gratuita. Lo staff».

Su questo che sembra l'ennesimo caso di antisemitismo in Europa, Il Giornale ha tentato di chiedere spiegazioni all'hotel in questione, che si è però trincerato nel silenzio. Da un certo punto in poi il numero di telefono indicato nel sito ufficiale è stato irraggiungibile e non è stata fornita alcuna risposta né a un messaggio inviato via mail, né a un messaggio inviato al profilo personale del titolare dell'hotel su Facebook. Anzi, sembrerebbe che il proprietario abbia sospeso il proprio account social nel corso della giornata di ieri. Si tratta probabilmente di una reazione ai tanti contatti ricevuti da parte di chi da martedì scorso chiedeva spiegazioni o, spinto dalla rabbia, insulti.

L'ex console israeliano in Italia, Dror Eydar, in carica fino al settembre 2022, ha riferito su Facebook di aver parlato con Eden, la donna che ha effettuato la prenotazione poi cancellata: «Ha detto che hanno prenotato l'hotel per l'inizio di novembre e hanno pagato due notti senza possibilità di cancellazione. Il giorno prima del volo, hanno ricevuto il messaggio dell'hotel». Indignato anche il governatore veneto Luca Zaia: «La notizia, se confermata, è di estrema gravità, sono turbato e allibito. L'ospitalità veneta non è questa».

L'episodio, per altro, cade in un momento particolarmente caldo, subito dopo la caccia all'ebreo scatenata nelle strade di Amsterdam, città di Anna Frank, che ha ricordato fin troppo da vicino la «notte dei cristalli» del 1938.

Nell'era dei social, in attesa che un responsabile della struttura smentisca, confermi o dia qualche spiegazione in merito a quel messaggio diventato virale, sono tanti quelli che hanno deciso di «punire» virtualmente l'albergo, cercando di lasciare recensioni negative alla struttura.

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