Giornata mondiale della pasta: 5 falsi miti

4 settimane fa 7
 5 falsi miti che ti faranno cambiare idea (e dieta)

Ogni 25 Ottobre si celebra la Giornata Mondiale della Pasta, un alimento completo e sano, protagonista della dieta mediterranea.

Questa celebrazione è nata a partire dal 1998 e diventa ogni anno l’occasione per rimarcare i benefici di questo alimento diventato patrimonio dell’Unesco e simbolo di convivialità e italianità all’estero. Molti sono i formati e le specialità di pasta che sono in grado di soddisfare i gusti e i bisogni nutrizionali di tutti.

Tutti i benefici della pasta

È un alimento che consente di fare il pieno di carboidrati meno di altri alimenti come patate e pane bianco tanto da consentire di mantenere l’indice glicemico non molto alto. Consigliata anche a chi soffre di diabete e di picchi glicemici. Mangiata come pasto principale dona un senso di sazietà inedita che non permette di lasciarsi tentare dalle tentazioni di snack o dolci a metà giornata.

In particolare la cottura al dente risulta facilmente digeribile a livello intestinale. Grazie al rilascio di triptofano la pasta dona uno stato di benessere e relax.

Quante calorie contengono 100 grammi di pasta

Mediamente ogni 100 grammi di pasta di semola è fonte di 350 calorie di cui 86-88% glucidi, 12-13% proteine, 1% lipidi, acidi grassi essenziali e vitamine liposolubili.

I principali FALSI miti sulla pasta

Attorno a questo alimento vi sono dei falsi miti che scopriamo insieme:

1. Fa ingrassare

È vero che la pasta apporta calorie ma consumata come pasto principale ci fornisce tutta l’energia che ci permette di affrontare al meglio gli impegni della giornata. Mangiata con regolarità e in porzioni moderate e soprattutto accompagnata a condimenti non grassi permette di mantenersi in linea;

2. A cena fa male

Può essere consumata sia a pranzo che a cena. Favorendo la sintesi di serotonina, l’ormone del benessere a fine giornata è in grado di donarci un senso di rilassamento inedito che è in grado di facilitare il sonno;

3. Apporta solo carboidrati

Oltre ai carboidrati è anche fonte di proteine (circa il 13%). Il suo consumo permette di rigenerare il glicogeno muscolare, la riserva di energia che il nostro corpo immagazzina e che viene perso con lo sforzo fisico;

4. Non va mangiata se si soffre di diabete

La pasta di semola ha un indice glicemico medio che può essere ridotto accompagnandola a condimenti ricchi di proteine e fibre come ad esempio le verdure che contribuiscono ad assorbire al meglio gli zuccheri. Inoltre il segreto è cucinarla al dente perché le cotture troppo prolungate innalzano l’indice glicemico rendendo gli amidi facilmente assimilabili. Gli spaghetti sono il formato ideale per i diabetici;

5. Integrale è da preferire

La scelta della tipologia di pasta dipende dal fabbisogno nutrizionale di ogni persona che può essere differente.

Tuttavia la pasta integrale contiene più fibre e più sostanze nutritive. Risulta più digeribile oltre a donare un immediato senso di sazietà. Se non si hanno particolari esigenze nutrizionali l’ideale per alternare le varie tipologie.

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