Il Fmi promuove l?Italia Giorgetti a Washington: «Bene i conti pubblici»

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Prima una battuta sarcastica contro il fronte più rigorista del Fmi. «Quando rinasco farò l’economista al Fondo monetario». Poi l’incontro con la direttrice, Kristalina Georgieva, per spazzare via tutti i dubbi sulla stabilità italiana. «C’è stato - si fa sapere dal Mef - l'apprezzamento per l'azione dell'Italia sul piano economico, per il rilancio e per il risanamento dei conti pubblici».

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Nelle vesti anche di presidente di turno del G7 finanziario, Giancarlo Giorgetti al vertice del Fondo nella capitale americana rafforza la pax con i mercati. Un passo avanti dopo che nei giorni scorsi S&P ha confermato il giudizio sul “rischio Italia”, BBB con outlook stabile, mentre l’altra grande agenzia di rating, Fitch, ha alzato l’outlook Italia a positivo.

La missione non sembra essere iniziata sotto i migliori auspici. Ventiquattr’ore prima, Helge Berger del Dipartimento europeo del Fmi aveva fatto sapere: «Invitiamo Paesi come l'Italia con un alto debito a essere un po’ più ambiziosi». Salvo poi rettificare in parte il tiro: «Il rapporto debito/pil dell'Italia è calato molto rispetto al picco del 2020, ma è vero che resta ancora molto alto e se guardate alle nostre stime andando avanti salirà leggermente nei prossimi cinque anni».

I DATI

Posizione non molto gradita dalla delegazione italiana. Sia nel Piano strutturale di bilancio prima sia nella manovra il governo ha anticipato di un anno il rientro sotto il tetto del 3 per cento del deficit/Pil, atteso (già dal 2026), mentre dal 2027 inizierà a scendere l’altissimo debito pubblico, anche grazie a un taglio della spesa primaria dell’1,5 per cento da qui ai prossimi 10 anni. Proprio questi numeri hanno spinto Fitch e S&P a riconoscere la maggiore credibilità di Roma. Idem i mercati, che hanno rivisto in queste ultime settimane al ribasso lo spread fra il Btp decennale e l’omologo Bund tedesco: nell’ultima seduta a 121,8 punti base. Mentre ieri anche la quarta agenzia di rating, Dbrs Morningstar, ha confermato il voto BBB (high) per l'Italia e ha alzato il trend a positivo da stabile per il «miglioramento della traiettoria fiscale di medio termine che mitiga i rischi associati al debito pubblico, che resta elevato».

Questi numeri sono stati al centro anche del vertice tra Giorgetti e la direttrice del Fmi Georgieva. «Durante l’incontro - si legge in un tweet sul profilo X del Tesoro - l'Italia ha ricevuto elogi per il suo impegno a perseguire il consolidamento di bilancio promuovendo allo stesso tempo la crescita economica». Parole utili per spazzare via il giudizio discordante di Berger. Sempre dalla delegazione di via XX settembre è stato fatto trapelare che il vertice è stato «cordiale: fra i due i rapporti sono sempre stati buoni. Ed è stato un chiarimento dopo le valutazioni di Berger».

LA MANOVRA

Per spiegare l’atteggiamento dei mercati verso Roma, è utile soffermarsi sulle parole del commissario Ue uscente agli Affari Economici, Paolo Gentiloni: «L’Italia come altri Paesi europei, può contare su un quadro di riferimento di regole che mi sembra equilibrato, in cui il ritmo dell'aggiustamento e della riduzione del debito, che è indispensabile, è ragionevole». Questo consente di «combinare aggiustamento del debito con riforme e investimenti che sono altrettanto necessarie». Invece il presidente di Cassa Depositi e Prestiti, Giovanni Gorno Tempini, ha segnalato: «L'atmosfera nei confronti del nostro Paese è molto positiva e c'è ancora spazio per migliorare. In tutti gli incontri che abbiamo avuto è stato possibile riscontrare un clima di grande fiducia e apertura nei confronti dell'Italia».

In quest’ottica diventa, per Giorgetti, sempre più centrale difendere i perimetri della manovra con non pochi tagli. Dalla prossima settimana inizierà tra i leader della maggioranza una dura trattativa sull’entità del maxiemendamento, ma dal Mef hanno già fatto sapere di voler lavorare soltanto a un ritocco della quota media dell’Irpef, se arriveranno più risorse dal concordato preventivo. Non a caso, la premier Giorgia Meloni, ieri rispondendo a Elly Schlein sui tagli alla sanità, ha finito per mandare un messaggio anche al Centrodestra: «Usate la calcolatrice».

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