Imane Khelif, 25 anni, si è raccontata da Massimo Giletti, durante la trasmissione "Lo Stato delle cose". Ha ripercorso l’oro conquistato nella boxe a Parigi 2024 e tutte le polemiche che sono divampate in quelle settimane di Giochi Olimpici. «Sono qui perché molte persone mi hanno mostrato affetto. Ci tengo a ringraziare gli italiani, sono anche un’appassionata del vostro calcio, vedevo la Juventus e la Roma. Tutto quello che è successo durante e dopo Parigi mi ha ferito, ma a chi dice che sono un uomo rispondo semplicemente che sono una medaglia d’oro olimpica. Imane Khelif è qui».
Imane Khelif a Milano durante Fashion Week: il saluto sui social della pugile algerina
La 25enne ha raccontato il percorso della sua vita, di come si è innamorata del pugilato («un amore che mi ha travolto»), fino alle polemiche: «Quando sono stata squalificata dall’Iba la prima volta, nel 2023, venivo già da un argento. Sono stata esclusa all’improvviso, ma le analisi a cui facevano riferimento (con presunti cromosomi maschili, ndr) non erano chiare e io non le ho mai viste, neppure dopo l’esclusione.
Mi sembrava tutto irreale, ero in finale e poi niente. L’Iba non ha più credibilità. Io posso assicurare che sono sempre molto attenta ai miei ormoni e che sono sempre all’interno dei criteri stabiliti e necessari per gareggiare».
Infatti, è stata ammessa a Parigi 2024 dal Cio: «Io mi sono allenata con Angela Carini, ci conosciamo bene, è un’amica, ci allenavamo ad Assisi. Non me la prendo con lei, me la prendo con chi ha fatto pressione su di lei per farla comportare in un certo modo. Ringrazio il presidente del Coni, Giovanni Malagò, per la trasparenza delle sue parole. Ha avuto rispetto. Ammetto che avrei voluto avere un incontro normale con Carini, invece, è stata solo una recita. E dopo non l’ho più sentita. Ho visto un video in cui si scusava, accetto le sue scuse: per me resta una sorella. Anzi, glielo dico proprio direttamente: ti auguro ogni successo, l’importante è imparare dagli errori».
Adesso Khelif è pronta a dare battaglia a chi la definisce «un uomo», come hanno fatto alcuni media francesi: «Chi ha scritto queste cose odia il successo, evidentemente, ed è invidioso, forse perché è un giornalista con la doppia cittadinanza algerina e francese. Ma i miei avvocati mi hanno avvisata immediatamente, abbiamo fatto i passi necessari per andare in tribunale. Ed è lì che ci vedremo».