SENIGALLIA - Mentre si attendono le scuse dei presunti bulli, mai arrivate, uno di loro ieri ha ripostato una frase su TikTok che ha indignato gli amici di Leonardo: «State tranquille mamme se litighiamo con qualcuno… è più probabile che ci veniate a prendere dalla questura che in ospedale». La frase, sgrammaticata, è apparsa come un affronto dopo la tragica morte del 15enne che la sera de 13 ottobre si è tolto la vita.
La denuncia
Molti si aspettavano un atteggiamento di pentimento. O speravano almeno in un rispettoso silenzio. Nulla di tutto questo. Il nome del ragazzo del post è stato fatto dai genitori di Leonardo nella denuncia sporta ai carabinieri. Era l’unico di cui conoscevano nome e cognome. Per loro è stato lui, insieme alla compagna di banco e a un altro compagno di classe, a tormentare il figlio fino a portarlo ad uccidersi. Il contenuto social di ieri ha ottenuto oltre 41mila visualizzazioni. Sembra quasi una sfida ma soprattutto fa apparire la morte di Leonardo inutile se, dopo una tragedia così grande, i toni sono ancora questi. E’ apparso, infatti, come un affronto agli affetti del 15enne. Nel frattempo, è pronto il dossier che l’avvocato Pia Perricci, legale della famiglia di Leonardo, consegnerà domani all’Ufficio scolastico regionale. Contiene informazioni su altri presunti casi di bullismo avvenuti al Panzini e documenti che evidenzierebbero - secondo l’avvocato - il clima che si respirava a scuola già da anni.
«Il documento più importante per me è rappresentato da quell’articolo 17 che punisce gli studenti per i comportamenti dei genitori – commenta il legale Perricci – con quella disposizione sono stati cancellati tanti anni della nostra repubblica, è incostituzionale». Domani alle 15 consegnerà tutto per integrare il fascicolo degli ispettori, definito lacunoso dal Ministro dell’istruzione e del merito. L’incontro con i genitori ancora non è stato fissato. Valditara avrebbe voluto incontrarli oggi a Perugia ma c’è la messa per Leonardo a cui non possono mancare.