I monarchi francesi, anche quando in decadenza, sono maestri di “grandeur”. Ed Emmanuel Macron, che qualche giorno fa a Otto e mezzo su La7 il super esperto Lucio Caracciolo ha definito “re malato”, non fa eccezione.
«C’è questa foto di gruppo a Notre Dame di Parigi, nel giorno della sua restituzione alla Francia e al Mondo - sottolinea David Parenzo a L’aria che tira, sempre su La7, mostrando in video il capo dell’Eliseo insieme al presidente ucraino Zelensky e al prossimo capo della Casa Bianca Donald Trump -. Cerimonia in pompa magna di Macron, che pur essendo orma un presidente molto molto debole, insomma, sanno fare le cose in grande, c’è poco da dire dai. A tempo di record l’hanno ricostruita, le cose non gli andranno molto bene però almeno quella l’ha fatta».
In studio c’è anche Paolo Mieli, che da storico ha un sussulto. «Anche noi però il Ponte di Genova lo abbiamo ricostruito a tempo di record, solo che non abbiamo portato il presidente degli Stati Uniti e Zelensky. Però devo dire che anche noi quando ci mettiamo ci sappiamo fare». «Mi piace questo tuo nazionalismo, viene fuori poco ma oggi l’hai tirato fuori. Questo tuo nazionalismo, essere a favore della patria», nota quasi compiaciuto Parenzo.
"Si sentiva già perdente": Alessandra Ghisleri, quel "frame" di Beppe Grillo che spiega tutto
«L’abbiamo fatto, merito di Renzo Piano ma anche di una amministrazione che l’ha fatto», conferma Mieli riferendosi a Giovanni Toti e Marco Bucci, rispettivamente governatore della Liguri e sindaco di Genova, oggi presidente della Regione dopo le dimissioni del primo. Due protagonisti della “rinascita” post-tragedia del ponte Morandi che a sinistra hanno sempre cercato di mettere in ombra. Odi azzoppare.