Margaret Spada non fu rianimata subito, il 118 chiamato in ritardo. «Nessuno le disse di non mangiare prima dell'intervento»

3 giorni fa 11

Margaret Spada non fu rianimata subito e neanche in modo corretto. A dirlo la relazione della Asl sul percorso clinico-assistenziale di Margaret, 22enne di Lentini, in provincia di Siracusa, morta dopo un intervento di rinoplastica senza osteotomia nello studio medico di Marco e Marco Antonio Procopio, indagati per omicidio colposo.

«L'edema cerebrale e l'esame neurologico - si legge nella relazione dell’Asl - era incompatibile con una corretta e pronta rianimazione cardiopolmonare prima dell'intervento del 118». Nuovi tasselli importanti emergono dalle indagini sulla morte della ragazza che dopo l’anestesia locale ha iniziato a sentirsi male fino all’arresto cardiaco.

Margaret non fu rianimata subito

Dal momento del malore alla chiamata al 118 da parte dei due medici, sarebbero passati tra i cinque e i 10 minuti. Un tempo infinito in una situazione così critica, minuti nei quali padre e figlio avrebbero cercato - come si vede dal video girato dal fidanzato di Margaret - di effettuarle il massaggio cardiaco. Salvo poi accorgersi di non riuscire nell’intento e chiamare il 118 facendo richiesta esplicita di un rianimatore. Sembra che nessun defibrillatore sia stato utilizzato, ma della presenza dell’attrezzo di emergenza nello studio - e dei farmaci salva vita - si saprà di più dopo il sopralluogo dei militari del Nas previsto per metà settimana. Intanto però sono iniziate le convocazioni degli inquirenti per ascoltare le ex pazienti dello studio Procopio sui tipi di intervento a cui sono state sottoposte nello studio non autorizzato.

LA RELAZIONE

La relazione dell’Asl ripercorre i giorni di agonia della ragazza, dal 4 al 7 novembre, nella Terapia intensiva dell'ospedale Sant'Eugenio, fino ad arrivare al decesso. I medici del pronto soccorso si accorgono subito che molte cose riferite nella cartella che descrive le condizioni della paziente in entrata, in genere redatte in maniera empirica durante il primo soccorso, non coincidono col reale stato della giovane. L'edema viene rilevato dopo avere «eseguita la tomografia computerizzata dell'encefalo e del torace, nonché l'esame neurologico». Ed è qui che i medici si rendono conto che «i dati riportati in anamnesi non erano concordanti con la gravità del quadro clinico».

In particolare «la tomografia documentava un gravissimo edema cerebrale» che si decide di tenere sotto controllo sottoponendo Margaret a «ipotermia terapeutica». Non solo: la verifica radiodiagnostica documentava anche «una polmonite ab ingestis». Margaret è stata quindi trasferita «in Terapia intensiva, ove si effettuava una toilette broncoscopica e la truzione di bronchi secondari e terziari da materiale alimentare». Una complicazione probabilmente dovuta, ma deve essere accertato, al fatto che Margaret mangiò un panino prima dell'intervento non avendo ricevuto, secondo quando raccontato dal fidanzato, indicazioni contrarie. In conclusione, scrivono i medici nella relazione, «sulla base della nostre conoscenze l'esperienza clinica è coronata da molti successi terapeutici quando la rianimazione extraospedaliera risponde ai criteri riferiti inizialmente dai soccorritori», ma non fu così per Margaret perché l'anamnesi iniziale non corrispondeva allo stato della ragazza.

Oltre ad aver svelato un probabile inizio di intervento e una sospetta malformazione cardiaca congenita, l’autopsia e i relativi esami tossicologici sul corpo mirano a chiarire la quantità e il tipo di anestetico che è stato somministrato alla ragazza.

GLI ESAMI

Potrebbe infatti essere stata un’eccessiva dose di anestesia locale o una dose iniettata in un vaso sanguigno a causare una reazione così violenta. Anche se, dati i tre giorni di ricovero e i relativi farmaci somministrati in ospedale, potrebbe essere molto complicato risalire alle sostanze somministrate al momento dell’intervento. Per questo la procura ha nominato un ulteriore consulente, Mauro Dauri, specialista in Anestesia e Rianimazione al policlinico di Tor Vergata. Intanto a Lentini è il momento del dolore. Centinaia di persone ieri si sono recate alla camera ardente allestita nella chiesa del Carmine: la bara bianca al centro con una fotografia sopra. E lateralmente alla bara una gigantografia dell'immagine di Margaret mentre spegne le candeline per il compleanno. Questa mattina i funerali nella vicina chiesa di Santa Maria La Cava e Sant'Alfio in piazza Duomo. I genitori hanno chiesto che venga rispettato il loro dolore e hanno vietato foto e riprese all'interno della chiesa.

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