Salire a Monte Echia da ieri oltre alle suggestioni storiche - li è il luogo di Fondazione di Partenope - se ne aggiungono altre. Vale a dire che da ieri i visitatori prima di salire percorreranno un corridoio con installazioni artistiche concepite seguendo l’epica che accompagna il luogo. Opere che poi si potranno ammirare anche sul belvedere. Roba soft che ricorda appunto la crescita della città. Il progetto si chiama «Euploia Monte Echia» nasce dall’esperienza di «Materia Viva - Euploia. Revealing the origin of Parthenope», ideato da F2Lab e Casa del Contemporaneo, con il Dipartimento di architettura della Federico II.
Nella sostanza il tema è “Rivelare le origini di Partenope” e non a caso le installazioni arrivano nell’anno in cui si festeggerà il compleanno numero 2500 della città. Monte Echia sarà teatro di eventi al riguardo. Ma, da ieri c’è anche un’altra novità. Le impalcature che imbracavano il costone di Monte Echia sono sparite. Si possono vedere bene le mura rifatte e messe in sicurezza di colore giallo quello del tufo: da via Santa Lucia fino a sopra. Insomma, suggestione nella suggestione sembra una mezza piramide la messa insicurezza di quelle mura.
L’attrazione
Tant’è da quando ci sono due ascensori che da via Santa Lucia conducono al belvedere del Monte Echia quell’area della città è diventata una attrazione irresistibile per i turisti. Del resto il panorama è davvero entusiasmante. Il costo del biglietto Anm - che gestisce gli impianti è di 1,30 euro per salire e in molti sostenevano che prima o poi ci sarebbe stato un aumento fino a 5 euro. Ma è il sindaco Gaetano Manfredi a spiegare come stanno le cose: «Abbiamo 8500 visitatori a settimana adegueremo il biglietto a quello delle corse della metro cioè a 1,50 euro. E credo che andremo avanti così». L’aumento dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno. Insomma non ci saranno speculazioni.
Le opere
C’è la Federico II che ha lavorato sulle installazioni, ma non solo ha collaborato la Soprintendenza di concerto con il Comune - ente che promosso e finanziato il progetto - il Mann, il liceo Palizzi e l’Archivio di Stato. «Con l’inaugurazione di questa mostra - racconta il sindaco - coniughiamo l’arte e la storia della nostra città. Ci stiamo avvicinando ai festeggiamenti per i 2500 anni dalla fondazione e Monte Echia è uno dei luoghi nativi di Napoli ed è importante che napoletani e turisti lo conoscano sempre di più così come è bene che conoscano sempre di più la storia della città».
L’esposizione, curata da Maria D'Ambrosio e Carla Langella, include le opere di Antonello Scotti, Noemi Saltalamacchia, Emanuele Pacini, Silvana Sferza: l’opera sonora Oròs, composta da Louis Siciliano con testi e voce narrante di Mary Zygoury; l’installazione multimediale curata dalla Langella. Ci sono i racconti della comunità di Carmela Covino e con l’app web, si può accedere ad altri contenuti. «Le opere - spiega D’Ambrosio - vogliono essere delle tracce che segnano un percorso che riprende e dà di nuovo voce a una memoria antica della città e sono pensate per accompagnare il viaggio nella stazione dell’ascensore, per vivere il senso dei luoghi e l’insieme del percorso urbano Euploia».
Sul recupero del costone interviene l’assessore Edoardo Cosenza. «È stata finalmente conclusa la messa in sicurezza, chiaramente è associato ai lavori che abbiamo fatto per ripristinare l’ascensore di Monte Echia. Andiamo verso l’anniversario della fondazione della città e lo facciamo recuperando i luoghi in cui è nata Napoli attraverso un percorso di valorizzazione della storia». Intanto, gli studenti di Architettura della Federico II, con l’artista Selini Demetriou, svilupperanno due plastici dell’intera area «per rendere più visibili i punti d’interesse del percorso di valorizzazione e rigenerazione urbana».