Napoli come «modello per la crescita regionale». La Apple Developer Academy, frutto della partnership tra Università degli Studi Federico II e la società di Cupertino, è un esempio da seguire negli UK. Non è una novità, visto che la prima Academy federiciana è stata imitata da altri atenei nazionali ed europei, ma quello che stupisce è che sia finita nel «Grown plan», il piano di sviluppo realizzato dalla TechUK presentato pochi giorni fa.
Si tratta di un'organizzazione nata nel Regno Unito nel 2013 per sostenere e rafforzare il settore tecnologico, composta da oltre 1.000 membri (la maggior parte sono PMI). Una vera e propria rete per l'innovazione che sancisce la collaborazione tra imprese e governo «for what comes next», per quello che verrà dopo, cioè per il futuro. La Apple Developer Academy è così un modello per le aziende britanniche, per quanto è stato realizzato a San Giovanni a Teduccio, cioè un quartiere che in passato era sede di fabbriche piuttosto fiorenti che hanno vissuto una profonda crisi. Un contesto assai simile a quanto sta accadendo in molti centri del Regno Unito, dove il settore tecnologico, sulla scia del modello federiciano delle Academy, può trasformare, rinnovare e far rivivere questi luoghi.
Sviluppo territoriale
Il Regno Unito sta affrontando una serie di sfide senza precedenti, tra cui la lenta crescita economica e la carenza di manodopera. In vista del bilancio autunnale del cancelliere britannico, TechUK ha pubblicato il suo piano di sviluppo, tracciando il percorso che il governo deve intraprendere per aumentare la crescita economica nel settore tecnologico. Il piano sottolinea quanto sia fondamentale che il nuovo governo riconosca la capacità del settore tecnologico di stabilire una crescita per il Paese che potrebbe creare fino a 678 mila nuovi posti di lavoro. Per aumentare la produttività e consentire la crescita, TechUK afferma che è necessario costruire le giuste basi, comprese le competenze, le infrastrutture e gli incentivi agli investimenti. Nel capitolo su come potenziare la competitività, un paragrafo è dedicato alla Apple Developer Academy e all'ateneo federiciano, che fornisce un modello per la crescita regionale. Il documento descrive il prima e il dopo di San Giovanni a Teduccio, che dopo la chiusura delle industrie, «ha lottato contro un'elevata disoccupazione e un aumento dei tassi di criminalità». Fino all'apertura nel 2015 del «nuovo campus per la facoltà di Ingegneria nel tentativo di rivitalizzare l'area», in cui Regione Campania e l'Università Federico II hanno investito in una innovativa opera di rigenerazione urbana, e dove si è insediata un anno dopo anche Apple. Dopo un'esauriente spiegazione del metodo didattico usato, il report di TechUK sottolinea che dall'apertura della Apple Developer Academy «sono stati formati oltre 2.000 studenti provenienti da oltre 50 Paesi» e laureati tanti studenti in Ingegneria «con gli strumenti e la formazione necessari per trovare e creare posti di lavoro nell'economia delle app iOS, che supporta più di 2,4 milioni di posti di lavoro in tutta Europa e oltre mezzo milione nel Regno Unito».
Ecosistema Napoli Est
Dopo la Apple Developer Academy, la Federico II ha aperto altre 12 Academy nel settore tecnologico di cui dieci con sede a San Giovanni, oltre al Centro Servizi Metrologici e Tecnologici Avanzati che fa da collegamento con il tessuto industriale e imprenditoriale che necessita di sviluppare e sperimentare nuove tecnologie, traendo vantaggio dalla presenza di ricercatori e tecnici esperti della Federico II. Ecco quindi che San Giovanni rinasce, e trascina con sé tutta Napoli Est, poiché tra Poggioreale e Centro Direzionale si sono insediate diverse aziende tecnologiche di rilievo che operano in settori avanzati come intelligenza artificiale, robotica, blockchain e innovazione digitale e tra queste c'è Kineton, azienda napoletana che opera principalmente nei settori dell'ingegneria e del software, con un focus su diversi ambiti tecnologici avanzati come automotive, media & broadcasting, aerospazio e railway. Tante società nazionali decidono di aprire una sede a Napoli Est, proprio per poter attingere a quell'ecosistema di talenti e professionalità che si formano nell'ateneo federiciano. Come NetCom Group, azienda e si occupa di ingegneria e sviluppo di software nei settori automotive, telecomunicazioni e aerospace; Mediacom, che sviluppa dispositivi elettronici; Lutech, che progetta, realizza e gestisce soluzioni digitali end-to-end a supporto della trasformazione digitale e della crescita di aziende e istituzioni. E poi c'è anche la nuova sede Cineca, che a San Giovanni e rappresenterà uno dei nodi dell'ecosistema europeo del calcolo ad alte prestazioni nel Mezzogiorno.
Gli incubatori
Capitolo a parte, poi, per gli incubatori d'impresa, che forniscono supporto e spazio di coworking alle start-up nelle loro prime fasi di sviluppo o anche a PMI. Come Campania NewSteel, con sede principale a Bagnoli, che ha aperto nel 2018 spazi anche nel Polo tecnologico di San Giovanni a Teduccio, creato da Città della Scienza e Università Federico II. Tra Poggioreale e San Giovanni sorge invece Fabbrica Italiana dell'Innovazione, un incubatore specializzato su Green Economy, Blue Economy e Industrie Culturali e Creative e vede tra i soci fondatori Spicy, Meditech, Olidata e altri.