Il tridente spuntato. Quasi sdentato a voler forzare il paragone con la formazione del “dentista” Gasperini. Tutti ad attendere un guizzo di Kvara, una spallata prepotente di Lukaku o uno spunto di Politano ed invece l’attacco del Napoli è rimasto a bocca... asciutta. Merito certamente di una difesa granitica dell’Atalanta in cui Hien ha fatto la voce grossa, vincendo nettamente il duello con Big Rom e lasciandogli neppure le briciole. Ma anche lo stesso Kvaratskhelia che ieri - prima del fischio d’inizio - è stato premiato per le 100 presenze con la maglia azzurra (centrate nella sfida di martedì scorso a San Siro con il Milan) non è mai riuscito ad impensierire la retroguardia della Dea.
Il georgiano ha provato a mettere in campo alcuni pezzi del suo repertorio fatto di accelerazioni, dribbling e sterzate, ma è stato ben francobollato da Zappacosta in prima battuta con de Roon pronto a dargli man forte sull’eventuale raddoppio. Se a questo si aggiunge che il numero 77 non ha trovato la consueta collaborazione sulla sinistra da parte di Olivera il quadro è completo. Kvara, dopo il premio con la maglia numero 100 in cornice, avrebbe voluto brindare magari con un sigillo ed ancora di più con una vittoria da parte del Napoli e invece è anche lui è finito nella morsa dell’Atalanta. A tal punto che a 20’ dalla fine Conte lo ha richiamato in panchina giocandosi la carta Neres. Il georgiano è uscito testa bassa dall’altra parte del campo, accomodandosi poi in panchina per seguire la parte finale del match. Non solo. Al terzo gol di Retegui è intervenuto nelle vesti di paciere per calmare Mazzocchi - con lui in panchina - che non aveva preso bene un gesto di Djimsiti.
Quando dici Kvaratskhelia non puoi non toccare l’argomento rinnovo contrattuale. Il Napoli, dopo una prima offerta fatta giugno scorso, ha dato un altro segnale di apertura con l’entourage del giocatore la settimana scorsa proprio a Milano. Le sensazioni rispetto al passato sono positive. Ieri il ds del Napoli Giovanni Manna ha fatto chiarezza sull’argomento. «Stiamo parlando con Khvicha e col suo entourage - ha ammesso il dirigente - abbiamo già fatto un'offerta quest’estate e ci aspettiamo un'evoluzione in tempi brevi, altrimenti aspetteremo la fine della stagione». Come a dire, il passo avanti c’è stato, la volontà pure ed ora non resta che capire se l’offerta è ritenuta congrua dal management del giocatore. «Abbiamo ancora due anni di contratto e faremo le nostre valutazioni», ha concluso Manna.
L’analisi
Tornando al match ed al tridente spuntato anche Politano ha patito la maggiore verve degli orobici e non è riuscito ad essere incisivo come in questo sorprendente avvio di stagione per se stesso e per il Napoli. «Nel primo tempo ci è mancato il guizzo finale per trovare il gol - ha detto a Radio Crc - Perché comunque abbiamo avuto 3-4 occasioni in cui si poteva far meglio: una di queste è il palo di McTominay. È un episodio che può cambiare la partita e invece poi loro hanno trovato il raddoppio e noi abbiamo perso un po’ di lucidità». L’attaccante entra nel dettaglio. «Sapevamo che loro vengono uomo su uomo: l’Atalanta è una squadra forte e ha sfruttato le occasioni avute». La testa è già al big match con i campioni d’Italia dell’Inter di domenica prossima sotto i riflettori di San Siro. «Come ha detto il mister dobbiamo tenere i piedi per terra, il campionato è lunghissimo. L'Atalanta ha dimostrato di essere una squadra fortissima, ma noi dobbiamo pensare adesso a preparare al meglio la prossima gara. Ci presentiamo da primi in classifica al Meazza perché ce lo siamo meritato, non sarà una sconfitta a buttarci giù. Sappiamo di dover far meglio, ma siamo contenti. Io cerco di dare sempre il massimo, finché ce la faccio rimango in campo poi quando sono stanco chiedo il cambio». Politano si congeda parlando ancora della Dea e della sua crescita negli anni. «L’Atalanta è diventata una squadra eccezionale nel tempo: fa un gioco particolare con calciatori molto fisici e diventa difficile affrontarli. Se non sei in una giornata eccezionale rischi di essere sovrastato: i nerazzurri arriveranno sicuramente in alto».