Un raid punitivo, in diretta social, per vendicare la morte del proprio cane: è successo oggi al Dipartimento di Veterinaria dell'Università di Napoli Federico II. «Dagli ospedali ai centri veterinari, è barbarie totale», denuncia il deputato Francesco Emilio Borrelli, che pubblica il video dell'accaduto.
Alcune persone, per un'emergenza medica, viene ricostruito in una nota di Borrelli, avevano portato il proprio cane presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria della Federico II affinché gli fosse prestato soccorso dopo averlo curato in una clinica privata.
Nonostante i tentativi del personale, l'animale è però deceduto.
Le immagini dell'aggressione hanno fatto subito il giro del web e i carabinieri, intervenuti sul posto, hanno arrestato quattro persone. Si tratta di due uomini - di 23 e 49 anni - e di due donne - di 42 e 46 - tutti già conosciuti dalle forze dell'ordine e ora ai domiciliari, in attesa di giudizio.
L'accaduto
«Così è scattata la vendetta. I padroni dell'animale hanno avvertito amici e familiari chiedendo loro di raggiungerli al dipartimento allo scopo di metterlo a ferro e fuoco. Una decina di persone hanno aggredito, dopo un acceso diverbio, il personale medico e i tirocinanti universitari», scrive Borrelli. Che riporta la testimonianza di una persona che «ha assistito all'assalto ed è stato costretto a fuggire dall'ateneo». «La classica spedizione punitiva in stile criminale - afferma il testimone - questa volta dopo il decesso di un cane. Gli studenti universitari sono stati portati nelle aule sopra, due medici sono stati aggrediti brutalmente. Addirittura due delle donne hanno divelto i pali di ferro dal prato del cortile. I carabinieri sono arrivati mezz'ora dopo, loro continuavano a minacciare e inveire anche contro di loro. Per nostra fortuna siamo riusciti, cani, gatti e animali vari al seguito, ad uscire».
Secondo Borrelli, «Siamo alla più totale ed inequivocabile barbarie. Dagli ospedali ai centri per animali nulla cambia, la violenza entra con facilità, troppa, e ne esce spesso indisturbata ed impunita. Non a caso gli stessi assalitori hanno pubblicato le aggressioni in diretta sui social con commenti del tipo: 'tanto a noi non ci fanno mai nulla'. L'emergenza va oltre l'allarme rosso, qui si scatena la follia in ogni luogo pubblico, dagli ospedali alle poste, dallo stadio agli autobus. Basta con le promesse, basta le ipocrisie, questa gentaglia va resa inoffensiva».