«C'è stato un intervento molto tempestivo del prefetto nel convocare subito questo comitato ed emerge chiaramente che noi ci troviamo di fronte a una problematica che va affrontata con grande determinazione». Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, al termine della riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica convocato in Prefettura. «La circostanza di avere soggetti molto giovani che spesso si muovono armati di notte - ha aggiunto Manfredi - ci dà grande preoccupazione e richiede grande attenzione, che deve essere mirata alla prevenzione. Noi stiamo facendo un grande investimento sulle telecamere, sia sulla manutenzione che con le 350 telecamere che metteremo in città nei prossimi mesi, ma c'è anche un problema di controllo del territorio durante la notte che richiede una organizzazione logistica specifica. Per questo abbiamo evidenziato con le forze dell'ordine che il presidio notturno rappresenta un fattore determinante per garantire sicurezza».
«Questo omicidio provoca una profonda scossa alla città, perché ormai non ci sono più parole per descrivere un evento così tragico. E quindi questo interpella ognuno di noi. C'è preoccupazione, ma c'è anche tanta volontà nell'affrontare queste tematiche. Oggi lo abbiamo fatto con grande responsabilità e determinazione». Così il prefetto di Napoli, Michele di Bari.
«Da una parte - ha aggiunto il prefetto - ci sarà una risposta in termini di attività di prevenzione da parte le forze di polizia con una serie di servizi mirati, straordinari, alto impatto. Tutto ciò che è necessario per controllare il territorio. Dall'altra parte ci sarà un'attività forte da parte della magistratura. Ma l'altro pilastro su cui si regge tutta questa vicenda non può prescindere da un appello alla città. Noi abbiamo a che fare con ragazzi la cui età diminuisce giorno dopo giorno. E non va assolutamente bene, questo interpella tutti».
«Ognuno di noi - ha concluso il prefetto - deve fare i maggiori sforzi possibili. E io sono fiducioso che la città risponderà a un appello. In termini sociali, c'è bisogno di riappropriarci di strumenti educativi da parte di tutti, perché ai ragazzi sia impartito il senso dei valori. Se oggi un quindicenne ucciso, significa che la vita di una persona, di un ragazzo, è un valore che è quasi annientato. Dobbiamo combattere, contrastare queste derive valoriali e questo è l'impegno che ci siamo assunti».