Pd Campania, resa dei conti: rischio scissione pro De Luca

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La tensione si taglia con il coltello nel Pd campano. Dopo il sabato di passione, la domenica di riflessione. E pure la giornata di oggi non dovrebbe andare diversamente. Ultime ore per decidere le mosse da fare in vista del voto di domani. L'attenzione è sul futuro di Vincenzo De Luca. La pressione sui consiglieri regionali del Pd è altissima. La segreteria nazionale guidata da Elly Schlein ha ribadito il perentorio «no» al terzo mandato ma già sabato scorso, nel voto in commissione, ha subito il primo gol da parte del gruppo Pd del consiglio regionale della Campania. Il triplice fischio alla partita, però, ci sarà domani e ancora in queste ore continuerà da Roma il pressing sui membri dell'assemblea regionale.

Il congresso

Come se il clima non fosse già abbastanza burrascoso, arriva altra benzina sul fuoco. A Caserta si registra una certa pressione sul commissario Sussana Camusso. Si chiede la certificazione del tesseramento nel 2023. Una richiesta che avrebbe avanzato anche il presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero, ras dei Dem casertani, nella call con la segretaria Elly Schlein di giovedì scorso. L'ex leader Cgil e attuale senatrice del Pd al momento non avrebbe ricevuto richieste ufficiali, ma il pressing c'è. E si badi bene, non si tratta di una vicenda provinciale. Il commissariamento del Pd campano, decretato con la nomina di Misiani ad aprile 2023 da una Schlein appena diventata segretaria, nasce proprio dal presunto tesseramento gonfiato di Caserta. Con la certificazione del tesseramento casertano verrebbero meno le condizioni per il commissariamento e si porterebbe il partito al congresso, cosa attesa da oltre un anno e mezzo dai deluchiani. Insomma, come se non bastasse il gol realizzato ieri contro il Nazareno, l'area del partito vicina al governatore mette altra pressione alla segreteria nazionale anche sulla vicenda del congresso sebbene resti in piedi la proroga del commissariamento.

Il pressing

Il tema del congresso regionale, insomma, torna a essere centrale, non a caso, proprio nei giorni di massima tensione sulla vicenda terzo mandato. La giornata di sabato è stata di massima tensione, palese anche sui volti dei consiglieri regionali del Pd. E non è un caso che in commissione, a votare «sì» al terzo mandato si sia presentato solo Erasmo Mortaruolo in rappresentanza di tutto il partito, mentre si sono assentanti gli altri due componenti della commissione Affari istituzionali: Massimiliano Manfredi, fratello del sindaco di Napoli, e Maurizio Petracca. Il pressing del Nazareno sui consiglieri regionali si farà sentire fino al momento del voto in aula. Per quanto dalla segreteria abbiano ribadito che non ci saranno provvedimenti contro i consiglieri che voteranno per il terzo mandato, sabato Igor Taruffi, membro della segreteria molto vicino a Schlein, nella call con i consiglieri regionali ha fatto capire chiaramente che la posizione del Pd nazionale è «no al terzo mandato». Per questo anche il documento politico, firmato dall'intera maggioranza, in cui si precisa che questa votazione non si traduce in una candidatura di De Luca, non soddisfa la segreteria. Ciò nonostante, è in quella videochiamata che viene chiesta dal Nazareno, comunque, un'aggiunta al documento: la precisazione che la decisione sul prossimo candidato del centrosinistra «sarà la conseguenza del confronto che si svilupperà in seno alla coalizione, anche in aperto rapporto con gli organismi nazionali» e che a questa decisione «tutti i firmatari del documento (quindi anche De Luca, ndr) s'impegnano lealmente a concorrere». Non è escluso, dunque, che il Pd possa spaccarsi: da un lato i fedeli di Schlein, dall'altro i pasdaran di De Luca.

Video

Le voci

I più soddisfatti dell'esito della commissione sono ovviamente i deluchiani. Tra questi c'è il consigliere regionale Diego Venanzoni, ex Pd e oggi saldamente al fianco del governatore, che però si sarebbe aspettato una posizione diversa dai Dem nazionali: «De Luca è il capitano della nave che ha avviato la battaglia contro l'autonomia differenziata. Senza di lui il centrosinistra affonda in tutto il Sud. Mi sarei aspettato una posizione diversa da Schlein. Provando a eliminare politicamente De Luca si prende una responsabilità enorme, se crolla lui si perde tutto il Sud». E ancora, Venanzoni insiste: «Schlein vuole perdere anche la Campania alle regionali? Questo gioco al massacro rischia di consegnare palazzo Santa Lucia al centrodestra». Gongola, invece, il centrodestra, che pure deve fare i conti con le sue divisioni interne in vista delle prossime Regionali. Ma per ora assiste da spettatore alle spaccature del fronte avverso. Fulvio Martusciello, eurodeputato e coordinatore regionale di Forza Italia sottolinea: «De Luca rappresenterà il terzo polo. Quando i consiglieri capiranno che candidandosi con lui non verranno eletti, ci sarà il fuggi fuggi». Il senatore Antonio Iannone, commissario di Fratelli d'Italia in Campania, invece, parla di «porcheria senza precedenti in cui le regole del gioco vengono piegate alla convenienza del momento di De Luca». «Schlein e il Pd in Campania sono ostaggi di De Luca», le parole del consigliere regionale della Lega Aurelio Tommasetti.
 

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