Il piccolo Vincenzo è tornato a casa. Nella notte di ieri è stato lasciato davanti al campetto di calcio, nei pressi dell’abitazione della cugina della compagna. A riaccompagnarlo nel suo paese è stato il padre che poi è sparito nuovamente non prima, però, di mettere nella cassetta della posta una lettera indirizzata al più piccolo dei suoi tre figli che sabato ha compiuto 7 anni. Un giallo che continua a Pietramelara dove, però, si è potuto tirare un sospiro di sollievo: Vincenzo sta bene, è tornato a casa ed ha potuto riabbracciare la madre Monica otto giorni dopo la folle fuga messa in atto dal padre Salvatore Carandente, piccolo imprenditore edile di 43 anni originario di Quarto.
Oggi farà anche ritorno a scuola, dopo giorni di assenza forzata che hanno destato preoccupazione in tutta la comunità. Il minore ha riportato alla madre anche lo smartphone che il padre le aveva strappato dalle mani al termine di una violenta lite. La donna, Monica Tabacchino, ha raccontato in sede di denuncia di essere stata aggredita dall’uomo per gelosia, scaraventata a terra e privata anche delle chiavi della sua auto. Fatti accaduti lunedì 11 novembre nella casa di famiglia all'interno di una palazzina popolare.
La ricostruzione
Padre e figlio – secondo il racconto fornito ieri mattina dal ragazzino – da quella sera sono stati ospiti di amici nella zona tra Licola e Varcaturo e hanno girovagato a bordo di una Wolkswagen Golf che qualcuno avrebbe dato in prestito al 43enne. La stessa auto utilizzata per accompagnare ieri notte il figlio a casa e sparire nuovamente, aggravando la propria posizione. Salvatore Carandente, infatti, lasciando otto giorni fa la propria abitazione ha evaso gli arresti domiciliari a cui era sottoposto in seguito a una condanna per truffa che stava scontando da circa un anno e che sarebbe terminata a fine 2024. Nei suoi confronti ora è in arrivo una richiesta di aggravamento da parte del Tribunale di Sorveglianza oltre a un'accusa per il reato di evasione che prevede l’arresto in flagranza.
L'uomo è ricercato dai carabinieri della stazione di Pietramelara che negli ultimi giorni hanno battuto le zone della provincia di Caserta, cercando di chiudere il cerchio attorno alle amicizie del piccolo imprenditore, così come hanno fatto i carabinieri della Tenenza di Quarto che hanno effettuato verifiche presso le abitazioni dei familiari che vivono nel centro cittadino.
La rinuncia
Carandente, forse vistosi braccato, avrebbe deciso di riportare a casa il bambino non prima di lasciare un nuovo messaggio: una lettera al più piccolo dei figli avuti con la sua compagna attraverso la quale ha voluto scusarsi per l’assenza accusando la donna di essere l’artefice delle loro sofferenze.
«Mio figlio da come parla sembra che sia arrabbiato con me, il padre gli ha fatto il lavaggio del cervello. L’importante però è che sia tornato a casa. Ho riavuto il cellulare ma non le chiavi della mia auto e questo mi impedisce di muovermi da casa», racconta Monica Tabacchino che già due anni fa aveva vissuto un’analoga esperienza: al culmine di unalite fu colpita con un pugno al volto dal compagno che portò via, in un Agriturismo, i loro tre figli.
Quella volta rimise la querela ma adesso non sembra intenzionata a farlo: «Mi hanno chiesto se volessi ritirare la querela per sottrazione di minore, ma per ora non se ne parla».