Rinnovo contratto enti locali, aumenti medi da 128 euro lordi al mese: cosa cambia per operatori, istruttori, funzionari

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Mandato in porto il contratto delle Funzioni centrali (i ministeri), sono ripresi a pieno ritmo i negoziati per il rinnovo dell’accordo delle Funzioni locali (i dipendenti comunali). Ieri l’Aran, l’Agenzia che tratta per il governo, ha illustrato quelli che potrebbero essere gli aumenti per il personale nel caso in cui il contratto fosse firmato. La proposta portata al tavolo dal presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, sarebbe quella di destinare agli aumenti tabellari il 94 per cento delle risorse economiche disponibili per il rinnovo del contratto. In questo modo l’aumento medio mensile per i dipendenti comunali sarebbe di 128 euro lordi. Nello specifico si tratterebbe di un aumento di 111,45 euro per l’area degli operatori, di 116,03 euro per gli operatori esperti, di 130,41 euro per gli istruttori e di 141,5 euro per i funzionari e per le elevate qualifiche. Rispetto alle risorse a disposizione, rimarrebbero ancora 8 euro da destinare eventualmente a istituti della parte normativa che comportano un aumento di costi.

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C’è poi da considerare che, come per i dipendenti delle Funzioni centrali, anche per i dipendenti comunali la manovra di bilancio ha stanziato un ulteriore 0,22 per cento di aumento per rifinanziare i fondi della contrattazione integrativa. Basterà tutto questo per convincere i sindacati a firmare l’accordo? Nelle Funzioni locali la situazione è diversa rispetto a quanto accaduto per ministeri e agenzie fiscali, dove la maggioranza per firmare il contratto è stata raggiunta grazie al sostegno dei sindacati autonomi Confsal-Unsa, Flp e Confintesa. Negli enti locali, invece, hanno un peso importante la Cgil e la Uil, che sono apertamente schierate contro i rinnovi dei contratti pubblici ritenendo insufficienti le risorse stanziate.

Sul tavolo della trattativa degli enti locali, l’Aran non ha ancora calato gli “assi” utilizzati per chiudere l’accordo con i ministeriali. Vale a dire la settimana di quattro giorni lavorativi su base volontaria e a parità di stipendio, e il pagamento dei buoni pasto anche per chi lavora in smart working. È probabile che queste proposte vengano avanzate più avanti, quando ci saranno maggiori prospettive di arrivare ad un accordo.

IL PASSAGGIO

Nella bozza presentata ieri, invece, ha trovato spazio l’allungamento fino alla fine del 2026, delle progressioni verticali in deroga ai titoli di studio. Per altri due anni, in pratica, si potranno effettuare promozioni solo in base all’esperienza maturata e alle valutazioni ricevute dai propri dirigenti.Nelle contratto delle funzioni locali è presente anche un’altra norma innovativa inserita negli accordi dei dipendenti centrali, vale a dire l’age management, ossia una serie di agevolazioni per i lavoratori più vicini alla pensione.Per le posizioni organizzative assegnate ai funzionari, poi, la retribuzione aggiuntiva annua riconosciuta sale da 18 mila a 22 mila euro. Il prossimo tavolo è stato fissato per il 2 dicembre.

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