A poco più di un mese dall’inizio del Giubileo, la Procura di Roma indaga insieme alla Guardia di Finanza su un sistema corruttivo che avrebbe interessato una serie di gare - da 100 milioni di euro complessivi - legate principalmente ai lavori di rifacimento delle strade e banditi dal Comune e da Astral (Azienda Strade Lazio spa). La Capitale, infatti, è disseminata di cantieri e si sta preparando ad accogliere milioni di pellegrini da tutto il mondo, rifacendosi il look: dalla viabilità a chiese e monumenti. Ieri i militari del nucleo di polizia economica finanziaria hanno perquisito gli uffici del Campidoglio, della Polstrada e la filiale di Frascati di un istituto di credito. È stata acquisita una gran massa di documenti, anche negli uffici del dipartimento dei Lavori Pubblici di via Petroselli (Simu).
IL DOMINUS
Al momento ci sono 21 indagati, di cui 14 accusati di associazione a delinquere. Poi, a seconda delle singole posizioni, vengono contestati i reati di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e autoriciclaggio. L’imprenditore romano Mirko Pellegrini (46 anni sabato prossimo), per ottenere i ricchissimi appalti sui lavori di asfaltatura e rifacimento del manto stradale, dispensava mazzette da 10mila euro alla volta e utilità, come orologi e ristoranti, a pubblici ufficiali compiacenti. Tra di loro ci sono quattro funzionari di Roma Capitale e uno di Astral. I finanzieri hanno perlustrato anche le sedi di 17 aziende riconducibili all'imprenditore, 14 delle quali si trovano a Roma, le altre 3 sono invece dislocate a Frascati (dove risiede Pellegrini), a San Cesareo e a Salerno. L’associazione a delinquere, oltre a lui, viene contestata anche ai prestanome delle sue società, a sua madre e suo fratello. Durante le perquisizioni a carico di Pellegrini sono stati trovati dai militari del nucleo Pef, coordinati dal colonnello Francesco Ruiz, somme di denaro in contante. Tra i destinatari dei 26 decreti di perquisizione firmati dal pubblico ministero Lorenzo Del Giudice ci sono anche due agenti della polizia stradale che avrebbero fermato un camion betoniera di una delle aziende riconducibili a Pellegrini che aveva un carico superiore al consentito. La sanzione prevista in questi casi è il sequestro del mezzo, invece sarebbe stato chiuso un occhio dai due poliziotti. Le «attività di intercettazione ed i successivi accertamenti - sostengono gli inquirenti - hanno consentito di far emergere l'esistenza di un unico disegno criminoso».
A Pellegrini è contestato di non avere adempito «dolosamente agli obblighi contrattuali previsti e ponendo in essere espedienti maliziosi e ingannevoli idonei a fare apparire l'esecuzione del contratto conforme agli obblighi assunti, in particolare in relazione allo spessore del manto di asfalto e alle quantità del materiale impiegato». In sostanza con il pubblico ufficiale compiacente si utilizzava meno materiale di quanto previsto.
Le verifiche sono ancora in una fase embrionale e riguardano una quarantina di appalti affidati negli ultimi due anni. Sotto la lente dei inquirenti sarebbe finita anche una gara per i lavori relativi alla “Ryder Cup” di golf. Tra le società riconducibili a Pellegrini, definito negli atti «promotore, organizzatore e capo dell'associazione a delinquere» compare anche una società che nella primavera scorsa si sarebbe aggiudicata diverse gare - almeno quattro sarebbero quelle su cui si concentra l'attenzione degli inquirenti - nell'ambito «degli interventi essenziali e indifferibili connessi alle celebrazioni del Giubileo».
INDAGINE INTERNA
In Campidoglio «è stata avviata un'indagine interna su tutto il perimetro di Roma Capitale, per verificare gli eventuali affidamenti alle ditte sulle quali la Guardia di Finanza ha chiesto approfondimenti al dipartimento Lavori Pubblici. Dalle prime risultanze sono emersi affidamenti, tutti effettuati attraverso le procedure di legge, compresi alcuni interventi giubilari».
Ogni elemento sarà messo a disposizione della Procura nello spirito di massima collaborazione. «Voglio ribadire - ha detto il sindaco Roberto Gualtieri - la mia gratitudine alla magistratura per il prezioso lavoro a tutela della legalità e l'indignazione per la possibilità che qualcuno abbia commesso irregolarità che non devono sporcare il lavoro per il rilancio di Roma». Su disposizione di Gualtieri sono stati avviati i controlli sugli interventi realizzati dalle ditte oggetto dell'indagine ed è stata disposta la costituzione di una commissione ispettiva tecnica composta da esperti di lavori pubblici per verificare la corretta esecuzione delle opere.
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