La potenza dell'organizzazione militare della Corea del Nord ha sempre rappresentato un vanto per Pyongyang e una preoccupazione per il resto del mondo. Quando, qualche settimana fa, la Russia ha posto il veto alla risoluzione sul monitoraggio delle sanzioni per le armi, undici Paesi hanno istituito un nuovo gruppo per tener d'occhio i sviluppi militari del suo alleato ad Oriente. Nonostante l'attenzione costante sul Paese, alcune figure continuano a muoversi all'ombra. Il generale Kim Yong Bok è una di queste.
La nuova arma della Corea del Nord? Bombardare il Sud con il... rumore
Kim Yong Bok
In Corea del Nord, dove i successi militari vengono non passano mai inosservati, la figura del generale Kim Yong Bok è avvolta nel mistero, raramente menzionato o visto in pubblico. La sua discrezione era necessaria per il delicato incarico alla guida delle forze speciali nordcoreane, un ruolo che richiedeva il massimo riserbo per proteggere la sua identità. Oggi, però, Kim è emerso come una figura centrale e pubblica, simbolo della crescente collaborazione tra Pyongyang e Mosca.
Attualmente, Kim è il più alto ufficiale nordcoreano in Russia, dove oltre 11.000 soldati nordcoreani sono stati schierati per supportare l’offensiva di Mosca contro le forze ucraine. La sua presenza è stata confermata dai governi di Kiev e Seoul, segnando una nuova fase di coinvolgimento della Corea del Nord nel conflitto.
Formalmente vicecapo di stato maggiore dell’esercito nordcoreano, ha ricevuto il delicato compito di integrare i soldati nordcoreani nelle operazioni militari russe, apprendere tecniche di guerra da riportare in patria e creare le basi per futuri dispiegamenti. Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, la Corea del Nord potrebbe inviare fino a 100.000 soldati, anche se non ha fornito prove a sostegno di questa affermazione.
Nonostante il suo ruolo operativo, Kim non è destinato a combattere direttamente sul campo. La sua presenza, però, è un segnale del forte impegno della Corea del Nord nel supportare Mosca, con prospettive che potrebbero estendersi fino al 2024.
Una solida alleanza
E' apparso dal nulla con in mano un taccuino e una penna accanto al leader Kim Jong Un, Kim Yong Bok è noto per la sua affidabilità e discrezione. In passato, la sua identità era protetta per il ruolo strategico che ricopriva alla guida delle forze speciali nordcoreane, la più grande unità del genere al mondo con circa 200.000 uomini. La figura di Kim Yong Bok ha iniziato a emergere dopo la visita del presidente russo Vladimir Putin a Pyongyang lo scorso giugno, quando Russia e Corea del Nord hanno firmato un patto di mutua difesa. Da quel momento, Kim è diventato una presenza costante al fianco del capo in eventi pubblici, tra cui visite a regioni colpite da disastri naturali, sessioni di addestramento delle forze speciali e dimostrazioni di artiglieria.
Jeon Kyung-joo, ricercatrice presso il Korea Institute for Defense Analyses, ha dichiarato al Wall Street Journal che Pyongyang ha scelto di rendere più visibile Kim per dimostrare alla Russia che l’invio delle sue truppe è guidato da un uomo di estrema fiducia. «Prima c’era una ragione precisa per tenerlo nascosto», spiega Jeon. «Ora, dietro le quinte, ha dimostrato la sua affidabilità, guadagnandosi questo ruolo».
La collaborazione con la Russia
La partecipazione nordcoreana offre a Pyongyang un’occasione unica per aggiornare le sue tattiche militari, osservando da vicino lo svolgimento di una guerra moderna. Le forze russe stanno formando i soldati nordcoreani in competenze chiave, come operazioni di artiglieria, uso di droni e tecniche di sgombero delle trincee.
Oltre 500 ufficiali nordcoreani, incluso Kim, sono già stati inviati in Russia, secondo fonti ucraine e sudcoreane. Per mantenere la loro identità segreta, ai soldati nordcoreani sono stati assegnati documenti falsi e uniformi russe, secondo quanto riportato da fonti statunitensi.
Parallelamente all’invio di truppe, la Corea del Nord sta fornendo a Mosca equipaggiamenti militari come sistemi di lanciarazzi multipli M-1991 e obici M-1989 Koksan, visti recentemente in viaggio su un treno nella città russa di Krasnoyarsk. Questi armamenti sono destinati alla regione di Kursk, dove i soldati nordcoreani sono schierati per sostenere un contrattacco russo contro le forze ucraine che, ad agosto, avevano conquistato parte del territorio.
Lo sviluppo militare preoccupa il resto del mondo
Un timore condiviso da Stati Uniti, Corea del Sud e altre nazioni è che, in cambio del supporto fornito, la Corea del Nord possa ottenere da Mosca tecnologie militari sensibili, come conoscenze avanzate in ambito nucleare o missilistico. Non è escluso, ad esempio, che la Russia abbia offerto assistenza al recente lancio di un missile intercontinentale da parte di Pyongyang. La presenza di Kim Yong Bok in prima linea preoccupa sia per il significato della sua partecipazione alla collaborazione, sia per i vantaggi strategici che la Corea del Nord si prepara a trarre da questa pericolosa alleanza.