Tajani ha rivendicato con forza il ruolo esercitato dal Belpaese. Il G7 sviluppo è stato "un tassello per la pace"
La riunione ministeriale Sviluppo è stata un «successo» e ha «acceso i riflettori» ancora una volta sulla presidenza italiana del G7. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani (nella foto) chiude il summit di Pescara con grande soddisfazione. Un appuntamento che, oltre a coinvolgere i Paesi del G7, è stata allargata ad altri Paesi. Tra questi, possono essere elencati Emirati Arabi Uniti, Sudafrica e Kenya. «Abbiamo superato la barriera dei veti - ha fatto presente il vicepremier e segretario di Forza Italia, durante la conferenza stampa conclusiva - . Questo dimostra la credibilità dell'Italia con tutti gli interlocutori del Medio Oriente. Bisogna lavorare passo dopo passo», ha fatto presente, insistendo. «Siamo preoccupati per la popolazione civile e faremo tutto il possibile per far concludere la campagna di vaccinazione anche a Gaza, ne parleremo con il governo israeliano». Tajani ha rivendicato con forza il ruolo esercitato dal Belpaese: «Proprio perché siamo l'Italia qualche risultato potremmo ottenerlo». Il G7 sviluppo è stato insomma «un tassello per la pace». L'Italia ha formulato una proposta sul Medio Oriente che «piace» sia a «Israele» sia al «Libano».
«La proposta italiana è molto chiara: la presenza dell'Unifil con nuove regole di ingaggio tra il confine Libano-Israele fino al fiume», ha spiegato il ministro. Il segretario di Forza Italia ha specificato di ritenere prioritaria l'elezione di un nuovo presidente della Repubblica libanese. Qualcuno che possa essere «un interlocutore» in grado di dialogare con lo Stato ebraico.