Ucraina, come sta andando la guerra in Donbass: l'avanzata russa e le stime del Pentagono: «Kiev può combattere altri sei-dodici mesi»

2 settimane fa 8

La Russia avanza e l'Ucraina, a quasi tre anni di guerra, vede il proprio futuro sempre più incerto, complici le prossime elezioni americane. A seconda di chi vincerà il supporto economico e militare a Kiev potrebbe prendere direzioni opposte. Trump ha promesso di porre fine rapidamente alla guerra e JD Vance ha delineato un piano di pace che assomiglia molto a quello di Putin. Harris, invece, ha giurato di continuare a sostenere Kiev.

L'Ucraina sta perdendo territorio a est e le sue forze all'interno della Russia, nel distretto di Kursk, sono state parzialmente respinte.

Ucraina, come sta andando la guerra in Donbass: l'avanzata russa e le stime del Pentagono: «Kiev può combattere altre sei-dodici mesi»

L'esercito di Kiev è in difficoltà: sta lottando per reclutare soldati ed equipaggiare nuove unità.

Il numero dei suoi soldati uccisi in azione, il Nyt scrive che sono circa 57.000, è la metà delle perdite della Russia, ma è comunque significativo per un paese molto più piccolo.

Gli analisti del governo statunitense docevano quest'estate che era improbabile che la Russia facesse progressi significativi in ​​Ucraina perché le sue forze scarsamente addestrate facevano fatica a sfondare le difese. Ma quella valutazione si è rivelata errata.

Le truppe russe sono avanzate nella regione del Donbass, nell'Ucraina orientale. Hanno riconquistato più di un terzo del territorio che le forze ucraine avevano occupato quando sono entrati a sorpresa nella regione di Kursk, nella Russia occidentale. Il numero di attacchi con droni russi in Ucraina è aumentato da 350 a luglio a 750 ad agosto e 1.500 a settembre.

NEW: Ukrainian forces have reportedly struck seven Russian radars and air defense systems since the night of Oct. 20 to 21.

Ukrainian & Russian forces marginally advanced north of Sudzha, Kursk Oblast.

Russian forces marginally advanced north of Kurakhove in Donetsk Oblast. 1/3 pic.twitter.com/bapPPGl9wN

— Institute for the Study of War (@TheStudyofWar) November 2, 2024

«Stiamo costantemente perdendo posizioni, il nemico ha un vantaggio in uomini e artiglieria e stiamo cercando di mantenere la linea», ha detto al Nyt un maggiore ucraino vicino a Kursk.

Ma c'è un ma. Intanto la Russia non è riuscita a raggiungere i propri obiettivi: non ha conquistato la città di Pokrovsk e patisce una carenza di radar, veicoli blindati e uomini. Mark Rutte, il nuovo segretario generale della NATO, ha dichiarato che più di 600.000 soldati russi sono stati uccisi o feriti dall'inizio della guerra. Queste perdite sono alla base dello spiegamento da parte della Corea del Nord di circa 10.000 truppe in Russia, forze che Mosca vuole usare per aiutare a cacciare l'Ucraina da Kursk, affermano i funzionari statunitensi

Gli Stati Uniti e l'Ucraina hanno ancora un canale di comunicazione aperto sugli aiuti. Recentemente sono stati discussi i piani dell'amministrazione Biden per accelerare l'invio di sistemi di artiglieria, veicoli blindati e munizioni per la difesa aerea che arrivino prima della fine dell'anno.

Ma i funzionari militari americani affermano che le forniture di armi non rappresentano più il principale svantaggio dell'Ucraina. La principale carenza sono le truppe.

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Al momento non è stata abbassata l'età di leva e quindi il problema rimane: mancano soldati. E' stata avviata una campagna con comunicazioni ai cellulari, indirizzi e-mail e altri mezzi elettronici per convincere le persone a registrarsi per l'esercito. Ha anche utilizzato mezzi più coercitivi, come trascinare le persone fuori dalle sale concerti, per trovare e arruolare persone. 

Il Pentagono stima che l'Ucraina abbia abbastanza soldati per combattere per altri sei-dodici mesi. Dopo di che, ha detto, dovrà affrontare una forte carenza.

In questo momento la Difesa ha dirottato alcune delle sue brigate di recente creazione per supportare l'incursione a Kursk, anziché utilizzarle come originariamente pianificato per difendere i territori orientale e meridionale o per costituire riserve per una prevista controffensiva nel 2025.

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