Ancora un'aggressione ai danni degli agenti: due poliziotti sono finiti in ospedale, uno con una lieve frattura del cranio, dopo essere intervenuti a seguito di una lite condominiale
Il tema caldo di questi giorni è il rapporto Ecri nel quale viene evidenziata la tendenza delle forze dell'ordine italiane alla profilazione razziale. Un'accusa che ha "stupito" anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha telefonato il capo della polizia Vittorio Pisani per manifestare la propria vicinanza al corpo che tutela la sicurezza dello Stato. Ma nelle stesse ore in cui veniva reso pubblico il siluro dell'Ecri proveniente dal Consiglio d'Europa, veniva reso noto che 10 poliziotti dispiegati lo scorso febbraio nel contingente chiamato garantire la sicurezza a Pisa durante una manifestazione pro-Pal sono stati indagati per eccesso colposo di legittima difesa e lesioni lievi colpose. Per eccesso colposo di legittima difesa è indagato anche il poliziotto che ha sparato all'uomo che, armato di coltello, ha cercato di aggredirlo alla stazione Porta Nuova di Verona.
E la lista potrebbe continuare ancora a lungo. Quel che emerge con chiarezza è che in Italia gli agenti che fanno il proprio dovere rischiano di finire sotto indagine e mentre lo fanno rischiano la vita. È quel che è successo anche oggi nel quartiere Fidene di Roma, dove una pattuglia è intervenuta per sedare una lite "con urla disumane" in un comprensorio popolare e qui gli agenti, che hanno dovuto chiedere rinforzi, sono stati aggrediti. È comprensibile in tal senso la rabbia di Valter Mazzetti, segretario generale del sindacato Fsp della Polizia di Stato, che sottolinea come quanto accaduto oggi "è l’ultima conferma del fatto che le forze dell’ordine, sempre più soggette a tentativi di delegittimazione e criminalizzazione, siano i veri bersagli nel mirino dei delinquenti abituali".
Questo, spiega, mentre "c’è chi addita gli operatori in divisa come razzisti e violenti, la verità rimane che loro lavorano senza sosta per la sicurezza, pagandone le spese sulla propria pelle e, spesso, senza potersi difendere". Anche oggi la Polizia di Stato deve contare i feriti, due agenti finiti in ospedale, uno con una lieve frattura al cranio e 20 giorni di prognosi. "Mentre ci si perde in inutili e squallide polemiche tutte a sfondo politico sui poliziotti, noi continuiamo a contare i feriti che escono dall’ospedale e tornano a mettere salute, serenità, e vita privata e professionale in gioco per assolvere al proprio dovere", ha aggiunto il segretario Fsp di Roma, Massimo Nisida. "I servitori dello Stato meritano tutela, con provvedimenti seri, e soprattutto rispetto. La politica deve intervenire subito: derogare ai benefici di legge per chi aggredisce le Forze dell’Ordine deve essere una priorità", ha proseguito.
Le forse dell'ordine italiane, ha concluso Nisida, "sono fra le migliori al mondo per professionalità, ma senza gli strumenti giuridici adeguati e la certezza della pena non possiamo proteggere né noi stessi né i cittadini".