Arcangelo Correra morto a Napoli, controlli fino a notte fonda: ecco la mappa delle aree blindate

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I dettagli sono in via di definizione, serve ancora qualche giorno, ma di certo si può dire che il piano per la sicurezza cittadina anticipato al Mattino dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sarà imponente e introdurrà novità importanti (quanto inedite).

I numeri

Sarà Napoli - assieme a Milano e Roma - il capoluogo campano che beneficerà maggiormente dei rinforzi destinati al contrasto di ogni forma di criminalità. Entro pochi mesi il Viminale garantirà 479 nuove unità nei ranghi sia della polizia che dei carabinieri: la corsa contro il tempo è già iniziata e si cerca di bruciare le tappe, con la concreta possibilità che parte di questi ingressi siano garantiti già tra Natale e Capodanno.

Capitolo telecamere di videosorveglianza: anche per questo indispensabile strumento investigativo e di controllo del territorio è previsto un robusto rafforzamento. La buona notizia c’è già: perché grazie all’impegno congiunto Viminale-Prefettura di Napoli si è drasticamente ridotto il numero delle telecamere malfunzionanti o non più attive. Al punto che oggi nella città di Napoli la percentuale degli “occhi elettronici” attivi supera il 90 per cento.

Qualche numero importante. ad oggi nella sola città di Napoli sono attive 1561 telecamere. Ne arriveranno ancora altre, come detto, grazie ai fondi del ministero dell’Interno - tre milioni di euro - che hanno consentito al Comune di Napoli di sviluppare il progetto di ulteriore copertura di telecamere e lettori ottici per aree importanti (dal centro storico a Barra, da Pianura alla zona collinare).

A tutto questo si aggiungerà un ulteriore rafforzamento degli impianti grazie ad un finanziamento messo a disposizione dalla Regione Campania.

Le novità

Il prefetto Michele di Bari, al quale va riconosciuta la perseveranza e l’impegno sul fronte del contrasto a tutte le forme di criminalità e devianza giovanile. Da quando è arrivato a Napoli, di Bari ha posto al primo punto della sua agenda il rafforzamento delle misure di sicurezza per i cittadini. Ma la situazione è quella che è, e non si può certo militarizzare la metropoli.

Significativi passi in avanti sono stati realizzati, ma altri arriveranno quando il piano sicurezza e la task force pronta a scendere in campo diventeranno operativi. Tra le principali novità ci sarà il grande sforzo di garantire la presenza delle forze dell’ordine e degli agenti della polizia municipale con una copertura oraria capace di non presentare punti deboli o vulnerabili. Questo significherà più divise fino alle quattro del mattino, e - soprattutto in aree più a rischio e nei giorni della movida - anche fino alle cinque-sei del mattino.

A dirla così sembra una soluzione facile, molto meno se si tratta di rimodulare i turni di servizio di polizia e carabinieri, che sono “in quinta”.

Le aree

Quello che sta per entrare in vigore sarà un piano modulare: capace cioè di essere adattato giorno per giorno a seconda delle zone, delle esigenze e delle priorità che di volta in volta si presenteranno.

Rinforzi e ulteriori strumenti investigativi riguarderanno sicuramente i punti nevralgici della città, quelli considerati maggiormente esposti ai rischi della criminalità comune e organizzata: sicuramente i Decumani, Forcella, piazza Mercato, le Case Nuove, i Quartieri Spagnoli, la Pignasecca, il corso Garibaldi, piazza Carlo III, l’area portuale e i quartieri delle periferie orientale e occidentale.

Nella lotta a rapinatori, baby gang e giovani armati pronti a tutto si potenzieranno anche i dispositivi affidati a agenti e militari in borghese. Perché se da un lato le divise, i lampeggianti e le pattuglie con i colori d’istituto servono in chiave deterrente per scoraggiare i malintenzionati, altrettanto utile è il dispiegamento di poliziotti e carabinieri in borghese, che a quel punto si trasformano in “antenne” capaci di cogliere in ogni momento le situazioni di pericolo.

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