Circumvesuviana, pendolari odissea infinita: «Bus? No, carri bestiame»

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Dopo un’estate di totale stallo, la linea ferroviaria della Circumvesuviana, che da Baiano, nell’avellinese, porta a Napoli passando per Nola, ha ripreso a funzionare, ma i pendolari (platea stimata: circa 10mila persone al giorno) hanno subito dovuto fare i conti con un altro disservizio: i treni non arrivano al capoluogo perché bisogna rimettere a posto la stazione del Centro Direzionale, alle prese con continui allagamenti. Lo farà il Comune di Napoli e ci vorranno circa tre anni. Nel frattempo, chi prende il treno deve arrivare a San Giorgio a Cremano, scendere e aspettare una nuova corsa per Napoli.

Le coincidenze quasi mai sono al minuto (togliamo pure il «quasi») e può capitare di attendere anche mezz’ora alla stazione di San Giorgio. Parallelamente, sta prendendo piede un’altra soluzione: gli autobus. È stata Eav ad avere l’intuizione: un accordo con Air Campania per mettere più corse su gomma e soddisfare gli «orfani» del treno.

Si è partiti in estate, quando la tratta ferroviaria era completamente chiusa, si sta proseguendo adesso. Proprio l’altro ieri, l’azienda ha incontrato i sindaci dei Comuni di Casalnuovo, Marigliano, Baiano, Sperone, Scisciano, Saviano, Volla, Roccarainola, Nola, Cicciano, Comiziano, Brusciano, San Vitaliano, Casoria per discutere del servizio e delle sue criticità. Dal 4 novembre arriveranno modifiche e (si spera) miglioramenti. «È un’idea che piace, soprattutto per i collegamenti interni, noi abbiamo chiesto di potenziarla», spiega Giuseppe Caccavale, consigliere comunale di Marigliano. «Noi siamo contrari. Lascereste vostra moglie o vostra figlia ad aspettare ore un pullman in mezzo alla strada di sera? Bisogna collegare i treni fino a Napoli, è questa la soluzione», protesta invece Enzo Ciniglio del comitato dei pendolari, che peraltro si è rifiutato di partecipare all’incontro (c’erano, invece, altre associazioni).

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In effetti, due corse del mattino invece che fermarsi a San Giorgio deviano il percorso e arrivano fino a Napoli passando per Barra. I comitati vorrebbero estendere il servizio a tutta la giornata, Eav spiega che ci sono problemi logistici e organizzativi. Intanto, i bus (in media anche 100 al giorno) sono diventati croce e delizia per gli utenti del Nolano. Che siano comodi è vero, ma è altrettanto vero che si riempiono subito, accumulano ritardi ingenti, sono costretti a districarsi tra vie strette, lavori in corso, traffico intenso. Per non parlare degli allagamenti, male endemico del territorio nolano. «Siamo a condizioni da terzo mondo. I bus sono pieni fino all’inverosimile, con persone che restano in piedi per oltre un’ora. Ogni giorno mi arrivano decine di segnalazioni. Più che mezzi di trasporto pubblico sembrano carri bestiame che non solo calpestano la dignità dei cittadini, ma mettono in costante pericolo anche la loro incolumità»: a parlare è Clemente Primiano, sindaco di Casamarciano. Il bus arriva nel suo piccolo Comune partendo da Quindici e facendo prima dieci fermate. Non è quello della tratta che prende il via da Baiano, dunque, e che dal 4 novembre sarà potenziata.

Il fatto è che tutti gli autobus delle tratte del Nolano si riempiono subito, ben prima di arrivare a città popolose come Nola, Marigliano, Acerra, Pomigliano. Ci vorrebbero almeno due bus per sostituire un treno, se guardiamo alla capienza. Spulciando sui social è facile trovare altre testimonianze di gente esasperata: «Due ore e 40 minuti da Cicciano a Napoli perché l’autista ha trovato la strada interrotta», scrive una donna. Un’altra passeggera, invece, racconta di aver atteso un’ora al Centro Direzionale il bus per Marigliano. In attesa del potenziamento promesso da Eav, c’è da registrare anche la richiesta del sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto: vuole più treni che effettuano fermata alla stazione cittadina, che peraltro ospita uno dei più importanti siti archeologici della Regione. Anche a lui De Gregorio ha promesso soluzioni.

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