«Sì, è vero... Per il mio primo concerto da direttore musicale di Santa Cecilia avrei potuto scegliere un titolo che conoscevo bene. E non Tosca, la più romana delle opere, che non avevo mai fatto prima. E che tra l’altro non era mai stata proposta al pubblico dell’Accademia. La verità è che l’idea non è stata mia, ma del sovrintendente, che tra l’altro è anche un amico, ed è stato impossibile dirgli di no. Adesso, però, sono totalmente innamorato. È una partitura perfetta. E Puccini è un artista fantastico». Daniel Harding, si presenta, in un italiano sorprendente, alla viglia del debutto del 21 ottobre e prima di cominciare il suo viaggio (un contratto quinquennale, 8 settimane l’anno) con orchestra e coro, succedendo a Pappano che, con un impegno lungo 18 anni ha portato musicisti e voci a livelli eccelsi.
GLI AEREI
«La ricchezza di questa orchestra e la bravura dei cantanti permettono di fare le cose bene. Un motore bestiale», aggiunge il maestro inglese, 49 anni, scherzando sulla sua seconda attività. Harding è anche pilota di aerei di linea e se gli si domanda come concilia i due mondi dice: «Se chiedete alla mia famiglia, non credo che risponderebbe in modo entusiasta. Io invece lo sono e consiglierei a chiunque abbia un ruolo di comando di imparare a volare. Quando sei sul podio, tutti i musicisti devono seguire il tuo gesto. Ma quando sei alla guida di un aereo, sei solo un uomo che fa parte di una squadra». In questi giorni è atterrato nella Capitale (con lui, moglie e figlia di tre mesi) e l’altra sera, in suo onore, l’ambasciatore inglese ha aperto la sua residenza, Villa Wolkonsky, per presentare anche ai sostenitori dell’Accademia, il progetto Tosca, proposta in forma di concerto per l’apertura di stagione dal 21 al 26 ottobre (l’esecuzione sarà registrata da Deutsche Grammophon, primo atto di una collaborazione con l’etichetta). «In occasione del centesimo anniversario della morte di Puccini, il nostro omaggio alla città e il segno di una continuità con il lavoro di Pappano», ha spiegato il sovrintendente Michele Dall’Ongaro che ha colto l’occasione per salutare i suoi collaboratori: «A gennaio scade il mio mandato... è stata l’esperienza più bella della mia vita». Intorno a Dall’Ongaro, ad abbracciarlo con un caloroso applauso, tutto il cast di voci: Jonathan Tetelman (Cavaradossi), Ludovic Tézier (Scarpia), Giorgi Manoshvili (Angelotti) ed Eleonora Buratto «È il mio debutto italiano in Tosca», ha detto il soprano», «ho rimandato l’incontro con Tosca il più possibile. E ora che sono qui mi domando: perché ne ho avuto paura?». Ai concerti inaugurali si affianca l’apertura di una mostra, sempre al Parco della Musica, dedicata alla passione di Puccini per la fotografia, con documenti, immagini di viaggi e ritratti scattati dal compositore.
HITCHCOCK
«Puccini era una sorta di nerd, collezionista di auto e di macchine fotografiche. E nei suoi scatti, proprio come faceva Hitchcock, c’è sempre la sua firma, la sua ombra, la punta del suo sigaro», aggiunge Dall’Ongaro che in occasione del debutto terrà, il 20 alle 11,30, un’introduzione all’opera. Anche per il cast è prevista una “lezione”: un tour nei posti in cui è ambientata l’opera tra, la Chiesa di Sant’Andrea della Valle, Palazzo Farnese e Castel Sant’Angelo. Tra le repliche e le visite turistiche, Harding, il 23 ottobre nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, con l’orchestra e il coro, inaugurerà con la Messa da Requiem di Verdi il Festival di Musica e Arte Sacra. Il maestro sarà impegnato in altri 5 appuntamenti. A marzo, proporrà la Sinfonia n. 2 Asrael del compositore ceco Josef Suk, e ad aprile e giugno le prime due sinfonie di Mahler. «Anche se conosco l’orchestra da anni, il cambio di direzione comporta un lavoro diverso», ha spiegato riferendosi alla varietà del cartellone. «E comunque, siccome a Roma mangio di più, il superlavoro, mi aiuterà a restare in forma».
Parco della Musica, via De Coubertin. Il 21 ore 20,30; il 24 ottobre ore 19,30 e il 26 ore 18