L'annuncio arriva direttamente dall'ex presidente del Consiglio in un'intervista per il nuovo libro di Bruno Vespa: "Sono venute meno le ragioni di una collaborazione contrattuale" a causa di una continua "controcomunicazione" del comico contro Giuseppi
Clamoroso colpo di scena (ma forse neanche troppo) dentro il Movimento 5 Stelle: Giuseppe Conte ha deciso che non rinnoverà il compenso da 300mila euro a Beppe Grillo: "Sono venute meno le ragioni di una collaborazione contrattuale" in quanto il fondatore dei pentastellati sarebbe "responsabile di una controcomunicazione", annuncia lo stesso ex presidente del Consiglio in un'intervista rilasciata a Bruno Vespa per il nuovo libro del giornalista intitolato Hitler e Mussolini - L'idillio fatale che sconvolse il mondo (e il ruolo centrale dell'Italia nella nuova Europa). Il comico genovese, di fatto, viene licenziato da Conte.
Rottura totale e definitiva, quindi: con il ruolo di garante di Grillo che era già stato messo fortemente in discussione nella "guida alla discussione per il confronto deliberativo del processo costituente del Movimento 5 Stelle" che conteneva i temi selezionati e sottoposti alla valutazione dei 300 partecipanti al confronto estratti a sorte tra gli iscritti. Adesso la scelta ufficiale di Conte. "Grillo ha rivendicato il compenso come garante anche nelle ultime lettere che mi ha scritto – continua Conte nel libro di Vespa – Io non ho mai accettato che fosse pagato per questa funzione, che ha un intrinseco valore morale e non è compatibile con alcuna retribuzione".
Dopo avere sottolineato che era stato raggiunto un compromesso "retribuendo la sua nota abilità comunicativa per rafforzare l'immagine del movimento", il leader dei Grillini sostiene che, di fronte a un processo costituente "che ha coinvolto l'intero movimento, Grillo sta portando avanti atti di sabotaggio compromettendo l'obiettivo di liberare energie nuove".