La capitale portoghese, multietnica e tradizionale, cosmopolita e sbarazzina, propone una cucina semplice, saporita e a buon mercato, che ha i suoi ingredienti forti nel baccalà e nelle sardine. Ma vale la pena provare anche i frutti di mare, il “prego no pão”, il “cozido à portuguesa” e gli inesorabili pasteis de nata, ma qui per noi italiani è buono anche il caffè. Ecco gli indirizzi imperdibili
Lisbona è una città viva, cosmopolita, affascinante, conosciuta per i quartieri pittoreschi come Alfama, la Baixa, il Chiado, il Bairro Alto, ma con una sua anima molto contemporanea che forse sfugge ai visitatori più distratti. E la sua gastronomia riflette questo carattere latino e atlantico assieme. Gli ingredienti più usati sono il baccala (bacalhau) e le sardine, ma i piatti sono ricchi di verdure e di erbe aromatiche (a volte anche troppo, come accade con l’ubiquo coriandolo non troppo amato dai viaggiatori italiani), di carni povere come il maiale e di uova. Ecco dieci posti dove mangiare (e bere) a Lisbona partendo dalle specialità locali.
Bacalhau à brás
È il piatto più tipico del Portogallo, anzi di Lisbona, dove sarebbe nato, nel Bairro Alto. Il nome non significa baccalà alla brace ma baccalà alla maniera di Braz, dal personaggio che lo avrebbe inventato. Si tratta di un baccalà ammollato e sfilettato e unito a latte, uova, patatine tagliate sottilissime e fritte, cipolle e olive. Un piatto gustoso, praticamente unico, che vi consiglio di mangiare al Bairro do Avillez, nel cuore del Chiado (Rua Nova da Trinidade, 18) dove il celebre chef stellato José Avillez ne propone una versione particolarmente ricca e gustosa e con le olive “esplosive”. Fate attenzione.
Sardinhas assadas
Le sardine alla griglia riempiono del loro profumo la città, soprattutto nella stagione estiva, anche se ora è sempre più difficile trovarle in vendita per strada. Meglio un ristorante come Tasca do Jaime, a Rua Graça 91, non lontano da Alfama. Un locale piccolo ma vivace dove spesso si può ascoltare anche musica tradizionale.
Mariscos
I frutti di mare sono una grande risorsa per tutto il Portogallo e ci sono locali specializzati come, nel quartiere monumentale di Belèm, un po’ lontano dal centro ma ben collegato con i tram (e comunque a Lisbona gli Uber costano pochissimo) Nunes Real Marisqueria, un locale sontuoso e con uno stile liberty contemporaneo, grandi e ricchissimi acquari con aragoste gigantesca e una proposta che spazia dalle ostriche alle capesante, dai gamberi ai percebes, dal pesce grigliato a quello al sale. Tutto di dimensioni spaventose e con condimenti e salse assai abbondanti. Un paradiso per appassionati. In Rua Bartolomeu Dias, 120.
Polvo à lagareiro
Un godibilissimo polpo grigliato, marinato in una salsa un po’ hardcore di olio, aglio e prezzemolo e ammorbidito da certe patate novelle lessate. Insomma, una delizia che vi consiglio di provare da Dom Feijão, largo Machado de Assis 7, un locale semplice e senza fronzoli a Nord del centro, vicino alla fermata metro Roma (un segno?).
Prego no pão
Uno street food autentico, un panino con carne di vitello reso tenero da una lunga cottura e sapido da una marinatura a base di olio, limone, aglio, sale e pepe. C’è anche la versione con il maiale (bifana no pão). Lo potete provare ovunque, ma tra i migliori è certamente quello di O Ramiro, una “cerveceria” in Avenida Amirante Reis 1H, grande strada nella zona dell’Arroios.
Cozido á portuguesa
Un piatto tipico della cucina nazionale, uno stufato di carne (ma si può fare anche di pesce) cpn legumi e verdure. Vi consiglio quello di Maçã Verde in Rua de Caminhos de Ferro 84, a poca distanza dalla stazione di Santa Apolònia, che lo prepara il venerdì. Il locale propone una cucina semplice e sincera a prezzi commoventi per noi italiani.
Pastéis de nata
Qui entriamo in un discorso complicato. I dolcetti a base di pasta sfoglia, crema e nocciola sono ovunque a Lisbona, perfino troppo, ed è difficile scegliere. Per non sbagliare o si va nel luogo dove sono stati inventati, Pastéis de Belém, che però è lontano, affollato e secondo molti lisboetani anche un po’ decaduto. O si rimane nel centro e ci si affida a Manteigaria (otto indirisso) o Castro (due locali). Non resterete delusi.
Bolo rei
È il panettone di Lisbona, un dolce natalizio a forma di ciambellone e ricco di frutta candita (che ne costituisce anche la opulenta decorazione esterna). Si trova anch’esso dappertutto in questi giorni che precedono le feste, ma consiglio di andare in questo caso dove questo dolce è nato, importato dalla francia all’inizio dell’Ottocento: la splendida Confeitaria Nacional, nella centralissima Praça da Figueira, cuore della Baixa. Lo potrete mangiare a fette o acquistare intero da portare in Italia.
Ginjinha
Un liquore di amarene molto dolce ma altrettanto diffuso a Lispona e in tutto il Portogallo ma che vi consiglio di provare non fosse altro per la bellezza dei locali in cui viene servito, dei minuscoli bar con bancone polverosi e che fanno venire la nostalgia prima ancora di esserci entrati. La ginjinha, ricordate, viene servita “com elas” o “sem elas”, ovvero con o senza una ciliegina sotto spirito sul fondo del bicchierino, che va ovviamente mangiata. Un locale? Ginginha Sem Rival, in Rua das Portas de Santo Antao, dove ne propongono anche una alternativa in esclusiva, l’Eduardino.
Caffè
Se c’è un Paese dove un italiano medio potrebbe non sentire la nostaglia del nostro espresso ebbeno questo è il Portogallo, dove la “bica” è una tazzina di caffè molto concentrato e a volte sovraestratto. Poi certo, tutto dipende dalla materia prima.
Per non sbagliare potete andare nel bar più famoso dell’intero Paese, il Café a Brasileira, in Rua Garrett, nel Chiado, dove potrete prendere un caffè, godere dello stile lussuoso e novecentesco del locale e con l’occasione farvi anche una foto seduti accanto alla statua di Ferdinando Pessoa, il più grande poeta e scrittore del Novecento portoghese, che qui era di casa. Un po’ come lanciare la monetina nella fontana di Trevi.