La procura di Pisa ha aperto un fascicolo contro ignoti con l’ipotesi di reato di omicidio in relazione alla scomparsa di Flavia Mello Agonigi, 54 anni, di cui non si hanno notizie dallo scorso 12 ottobre. La procuratrice Teresa Angela Camelio ha reso nota la decisione oggi, l’ipotesi di omicidio è stata formulata per consentire lo svolgimento di accertamenti tecnici che, altrimenti, non sarebbero stati possibili. Tra questi, sarebbero già in corso delle perquisizioni nell’abitazione che la donna condivide con il marito.
Il caso
È un mistero sempre più fitto quello che avvolge la scomparsa di Flavia Agonigi Mello originaria del Brasile, ma cittadina italiana. La donna viveva a Pontedera, in provincia di Pisa. E' stata vista per l'ultima volta la sera del 12 ottobre, quando ha trascorso una serata al locale Don Carlos di Chiesina Uzzanese (Pistoia) insieme a delle amiche. Da quel momento, sia lei che la sua auto, una Opel Mokka targata GK436CY, sono scomparse. Nessuna telecamera di sorveglianza o di riconoscimento targhe in tutta la Toscana ha più ripreso il veicolo, e i suoi due telefoni cellulari risultano spenti. Oggi, 21 ottobre, avrebbe festeggiato il suo compleanno, ma la sua assenza inquieta sempre di più familiari e investigatori. A rendere il caso ancora più misterioso, il fatto che il suo passaporto, i vestiti e le valigie siano rimasti a casa, così come il conto corrente, cointestato con il marito Emanuele Agonigi, che non ha registrato movimenti sospetti. Tutta la famiglia è molto preoccupata. Non solo Flavia non si è fatta più viva con il marito, ma ha interrotto i contatti anche con le sue sorelle in Brasile, con le quali si sentiva quasi ogni giorno. L’avvocato Gabriele Dell’Unto, legale che assiste il marito Emanuele Agonigi, non nasconde l'angoscia crescente della famiglia: «Più passa il tempo e più crescere la paura che a Flavia sia successo qualcosa di grave - dice a La Nazione - Nella testa dei familiari si fanno avanti domande inquietanti: ha avuto un incidente? E’ stata rapita, sequestrata? O peggio ancora, qualcuno le ha fatto del male». A escludere un allontanamento volontario è anche l’avvocato Daica Rometta, legale dell'associazione Penelope, che assiste Irene, la nipote di Flavia: «Non è emerso un motivo alcuno per il quale la donna avrebbe dovuto fatto perdere le proprie tracce. Non crediamo si tratti di un allontanamento volontario», ha spiegato Rometta, aggiungendo che Flavia era una persona serena e felice, senza preoccupazioni apparenti. Un elemento chiave nelle indagini è la scomparsa della Opel Mokka: «Sappiamo quanto sia difficile far sparire un’auto», ha detto l'avvocato Rometta. «Un eventuale ritrovamento della Opel Mokka è determinante».
Anche secondo la nipote Irene, se Flavia avesse avuto un incidente o un malore, la macchina sarebbe stata trovata. Le ricerche continuano e l’intera comunità di Pontedera è col fiato sospeso, in attesa di risposte che possano chiarire il destino della donna e far luce sulla scomparsa.