20 Novembre 2024 19:10
Avrebbero fornito informazioni e dati sensibili all’intelligence russa dietro il pagamento di criptovalute: due persone sono state indagate dalla Procura di Milano.
Nella giornata di oggi, mercoledì 20 novembre, la Procura di Milano ha chiuso le indagini preliminari, nei confronti di due persone che avrebbero mappato alcune zone di Italia per poi fornire informazioni all'intelligence russa. Sulla base di quanto si legge in un comunicato stampa diffuso dalla Procura, i due avrebbero avuto base nell'alta Lombardia. Fin dai primi mesi del 2023 avrebbero avuto una collaborazione con i servizi di intelligence russi per fornire informazioni sensibili.
Sono quindi accusati di "corruzione del cittadino da parte dello straniero" aggravato perché commesso per finalità di terrorismo ed eversione. Le indagini, che sono iniziate ad aprile 2024, sono state condotte dal Ros di Milano in collaborazione con la sezione criptovalute del comando carabinieri antifalsificazione monetaria di Roma. I due sarebbero stati "adescati" da persone di cittadinanza russa e avrebbero scambiato con loro una serie di messaggi su Telegram.
Dietro compenso in criptovalute, avrebbero accettato di recuperare "documentazione classificata, fotografie di installazioni militari e informazioni su tecnici specializzati nel campo dei droni e della sicurezza elettronica". Gli inquirenti hanno poi perquisito i due indagati. È stato così possibile scoprire gli interessi dell'intelligence russa verso la mappatura dei sistemi di video sorveglianza di Milano e Roma, in particolare verso le "zone grigie" e cioè le aree cittadine che non sono coperte da telecamere.
Avrebbero inoltre proposto ad alcune cooperative di taxi di Milano un business plan per installare gratuitamente dash cam sulle automobile in modo da – all'insaputa dei tassisti – gestire i dati ricavabili all'intelligence russa che avrebbe poi potuto utilizzarli per diversi scopi.