Il caso a Chioggia: così è morto l'imprenditore di 59 anni
Martedì 22 Ottobre 2024, 08:43 - Ultimo aggiornamento: 09:22
CHIOGGIA - Gilberto Baldin sfrecciava a 120 chilometri orari e aveva appena sorpassato un camion che gli limitava la visuale quando si andò a schiantare con il suo scooter, contro un camper che, arrestatosi al centro della carreggiata, aveva iniziato la svolta a sinistra per immettersi in una piazzale. Ma la velocità, secondo i periti, non è stata concausa dell’incidente mortale che, il 15 luglio del 2022, costò la vita all’imprenditore cinquantanovenne, contitolare di una azienda di bagni, piastrellature e pavimenti: l’impatto si sarebbe verificato anche se avesse rispettato il limite di 90 all’ora.
È così, ieri, la giudice penale di Venezia ha inflitto due anni di reclusione (pena sospesa) e la sospensione della patente al sessantacinquenne residente in Svizzera che si trovava in vacanza al volante del camper, considerato l’unico responsabile di quanto accaduto, in quanto avrebbe dovuto controllare lo specchietto prima di effettuare la svolta a sinistra. Nessuna attenuante è stata concessa al conducente del veicolo.