L'incipit del brano è decisamente autobiografico: "Una sirena mi ha tagliato la strada per costringermi a guardare le cose con occhi nuovi"
È un Jovanotti decisamente rinato quello che da oggi si fa ascoltare in radio e in streaming. Non a caso il pezzo, che si intitola Montecristo ed è l’apripista del disco in uscita a gennaio, “racchiude un’atmosfera metafisica ed è nato probabilmente dopo la mia prima convalescenza, dopo l’intervento di un anno e mezzo fa. In quel periodo ascoltavo l’audiolibro de Il Conte di Montecristo, un romanzo che avevo letto quindici anni fa e che mi aveva appassionato. Ascoltando le parole di Dumas, che è un narratore immenso, mi sono ritrovato a identificarmi con il protagonista, un giovane tradito, che perde tutto – l’amore e il suo ruolo nella società – e si ritrova da solo in una cella, da dove inizia il suo percorso di rinascita”.
Inevitabile pensare all’incidente di Santo Domingo nel luglio 2023, durante il quale Lorenzo “Jova” Cherubini si è rotto il femore e la clavicola, è stato operato là e poi rioperato qui in Italia affrontando, diciamola tutta, un percorso doloroso per ritornare quello che il pubblico conosce da oltre trent’anni. Molti pensavano che non ce l’avrebbe fatta. E invece. Fisioterapia. Allenamenti. Recupero della fiducia in se stesso. Il tutto dopo aver annullato tour, progetti e appuntamenti già fissati da tanto tempo. Ora ci siamo di nuovo.
Jovanotti ha ascoltato Il Conte di Montecristo e ha scritto un testo calandosi nello spirito e nelle sofferenze di Edmond Dantès, che, nel celebre romanzo di appendice, recupera il proprio posto nel mondo. E l’incipit del brano è decisamente autobiografico: “Una sirena mi ha tagliato la strada per costringermi a guardare le cose con occhi nuovi”. Più chiaro di così.
“Poi un giorno Dario Faini, ossia Dardust, mi ha fatto ascoltare una melodia al pianoforte nel suo piccolo studio a Milano – racconta ancora Lorenzo – e ho provato ad adattare il testo alla sua musica. Ho capito subito che funzionava. In pochi minuti abbiamo dato vita alla canzone ma, come sempre accade, il lavoro di rifinitura è durato mesi”.
È un Jovanotti senza dubbio imprevedibile, quindi sorprendente, quello che si ascolta in Montecristo. Ci sono gli archi. C’è il reggaeton, ma è una semplice chiave d’accesso ritmico, niente di più. L’atmosfera è quella inquieta e vitale di chi è disilluso ma vuol tornare a nutrirsi delle proprie illusioni e, soprattutto, dei propri sogni. E il video, che è un corto visionario obiettivamente girato benissimo da Antonio Usbergo e Niccolò Celaia per YouNuts, è il biglietto da visita di questo ritorno, il più difficile della sua carriera. Mattina presto. Spiaggia del Lido di Staranzano. Jovanotti non è più il pirata del Jova Beach Party ma è più simile al comandante di un veliero che prova una nuova rotta.
E il finale, che mostra il Comandante Jova varcare una porta in riva a mare sparendo magicamente dalle immagini, è il modo più simbolico ed efficace per dire che ok, sono di nuovo qui e adesso si salpa di nuovo (e difatti lo rivedremo sul palco con il tour “PalaJova! 2025” che partirà da Pesaro il 4 marzo). Bentornato, insomma.