Neonati morti per pertosse, casi in aumento. Andreoni: «Stiamo tornando al Medioevo». Sintomi e cause

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Siamo tornarti al Medioevo? I decessi per pertosse registrati negli ultimi tempi fanno riaffiorare gli stessi dubbi del 2020. Dopo la diffusione del Covid-19 e il dilagare della pandemia le analogie con le epidemie del 1300 sono sono state molte. Dopo aver indebolito il virus, però, il tasso di contagio di altri tipi di malattie è salito continuando a lasciare dubbi sul modo in cui la popolazione si prende cura della propria salute. 

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I casi di pertosse

Massimo Andreoni, professore di Malattie infettive all'Università di Roma Tor Vergata e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive tropicali (Simit), ha espresso preoccupazione per la morte di tre neonati a causa della pertosse in Italia nel 2024, definendo il fenomeno "assurdo e vergognoso". In un'intervista rilasciata a Adnkronos Salute a margine del convegno "Health Innovation Show 2024", Andreoni ha sottolineato che questo tragico aumento dei casi di pertosse è soprattutto legato al rifiuto del vaccino da parte di alcune famiglie.

"Con tre neonati morti per pertosse in Italia stiamo tornando al Medioevo", ha dichiarato, riferendosi all'inaccettabilità di morti per una malattia che potrebbe essere prevenuta. L'infettivologo ha spiegato che la vaccinazione in gravidanza è una "arma" fondamentale che fornisce al neonato una copertura contro questa infezione, particolarmente pericolosa nei primi giorni di vita. Andreoni ha ricordato che, grazie alla vaccinazione, l'Italia era riuscita ad annullare quasi completamente la mortalità per pertosse. Tuttavia, con l'aumento dei casi tra i non vaccinati, è necessario affrontare l'esitazione vaccinale come una questione di salute pubblica. "Dobbiamo tornare a fare formazione ed educazione", ha aggiunto, ribadendo che è "inaccettabile" che oggi si verifichino morti per una malattia assolutamente prevenibile.

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