Con i correttivi di Fratelli d’Italia e Forza Italia, alla Camera maggioranza e opposizione chiudono il dossier degli emendamenti alla manovra “segnalati”. Sono 600 secondo i relatori (Silvana Comaroli, Lega, Mauro D’Attis, Forza Italia, Ylenja Lucaselli, Fratelli d’Italia, e Saverio Romano, Noi Moderati), oltre 800 sommando le norme nelle bozze girate a Montecitorio. Certo, invece, il numero dei “supersegnalati”: 250 le proposte di modifiche che sicuramente finiranno in discussione nel passaggio in commissione.
Rottamazioni "congelate", Irpef e concordato
Intanto, restando sempre sulla legge di bilancio, il governo congela l’ipotesi di una riapertura a breve di nuove rottamazione fiscali e si mostra molto cauto su un rafforzamento della flat tax per gli autonomi. L’imperativo resta, invece, il taglio dell’Irpef. E secondo rumors che giravano ieri nei palazzi romani, anche recuperando le risorse con strumenti alternativi al concordato biennale, se gli incassi della misura non risultassero sufficienti. Cioè 2,5 miliardi per portare l’aliquota mediana dal 35 al 33 per cento, che salirebbero a quattro con un alleggerimento per chi dichiara tra i 50 e i 60mila euro lordi all’anno. Ospite di Assolombarda - la Confindustria di Milano, Lodi, Monza e Brianza, Pavia - il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, ha fatto sapere: «Noi abbiamo spostato l'asticella in avanti». Cioè verso chi dichiara entro i 60mila euro. In questa direzione si è deciso di riaprire «i termini per il concordato, fissati al 12 dicembre: ci auguriamo che ci sia un gettito aggiuntivo». Sul fronte della richiesta leghista di portare da 30 a 50mila il tetto per la flat tax, ha sottolineato: «Se si trovano le risorse è sicuramente una soluzione percorribile». Chiusura su nuove rottamazioni fiscali, nonostante arrivano proposte in direzione opposta negli emendamenti al decreto fiscale in discussione al Senato. «I giochi sono chiusi ora ci stiamo occupando di concordato».
Pensioni minime
Appunto, il concordato e le risorse per tagliare l’Irpef. Ieri l’Ansa ha battuto un’agenzia nella quale “fonti qualificate” non escludono un decreto ad hoc a gennaio per mettere a disposizione le risorse aggiuntive non recuperate con il patto con le partite Iva. Un nuovo intervento sulla tassazione per i redditi personale - fino a 60mila euro - è presente anche negli emendamenti depositati di Forza Italia. Gli azzurri chiedono anche di cancellare i tagli ai finanziamenti per il prolungamento della Metro C di Roma; di portare le pensioni minime a 623 euro con una rivalutazione del 2,7 per cento; di escludere dalla web tax tv radio e testate online; di sopprimere la norma che introduce i revisori del Mef nei collegi delle società e degli enti che prendono soldi pubblici; di spostare al 2026 l’entrata in vigore della sugar tax, di riportare la tassazione sulle criptovalute al 26 per cento; di non applicare il blocco del turnover al 75 per cento alle forze dell’ordine, oltre a garantire più fondi all’editoria, al terzo settore o per l’insularità. Il vicepremier e leader del partito, Antonio Tajani, ieri ha fatto sapere: «Ci sono tante cose da correggere».
Il bonus per sport e inglese
Si è mostrato più cauto sulle modifiche Fratelli d’Italia. Nei suoi emendamenti il principale partito di governo punta all’introduzione di una finestra di silenzio assenso sul conferimento del Tfr, a un bonus annuo da 500 euro per le attività extrascolastiche (sport, musica fino all’apprendimento delle lingue), al riconoscimento di un’indennità per gli specializzandi non medici, a misure per rilanciare il settore della moda. E come Forza Italia prova a bloccare i tagli alla Metro C e l’applicazione del turn over nella Pa anche alle forze dell’ordine.