Roccella: «Denunciare i casi di maternità surrogata». I medici: «Nessun obbligo, il nostro dovere è curare»

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Anche i medici, come i pubblici ufficiali, saranno tenuti a segnalare alla Procura i casi in cui sussiste la sospetta violazione della recente legge sulla maternità surrogata. A pochi giorni dall’ok in Senato sulla Gestazione per altri (Gpa) riconosciuta come “reato universale” dallo Stato italiano, fanno discutere e aprono un problema etico le parole della ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Eugenia Roccella, che in diretta tv ha precisato i dettagli della legge: «Anche il medico sarà tenuto a segnalare alla Procura i casi in cui c’è una sospetta violazione della legge. Poi si vedrà». Diametralmente opposta la posizione dei medici, che ribattono: «Noi non denunceremo, siamo esentati dal farlo». Due posizioni agli antipodi che riaccendono la polemica che aveva infiammato la scorsa settimana l’Aula di Palazzo Madama durante l’approvazione della legge, passata col volere della maggioranza e duramente contestata dalle opposizioni durante i vari interventi (84 sì, 58 no).

«Spero che l’applicazione della legge abbia un effetto fortemente dissuasivo», ha aggiunto Roccella, che ha poi ricordato come in Italia ci sia una procedura che protegge i minori e assicura la possibilità al compagno del genitore biologico di essere riconosciuto come genitore. Contrari su tutta la linea i medici. Secondo il presidente della Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli, il dovere dei camici bianchi «è curare, siamo esentati dal denunciare la persona assistita». Anelli cita il codice penale: «Che il medico sia esonerato dall’obbligo di denuncia nei confronti del proprio paziente lo si desume anche dal capoverso dell’articolo 365 che esime il medico da tale obbligo quando il referto esporrebbe la persona assistita a procedimento penale. Quindi il medico non deve, è vero, ostacolare la giustizia ma non deve, soprattutto, porre in essere atti che mettano a rischio la relazione di cura, limitando la tutela della salute dei cittadini». Secondo Anelli, «il medico ha il dovere che gli deriva dalla Legge, in primis la Costituzione, e dal Codice deontologico, dovere confermato dalla Giurisprudenza e prevalente su ogni altro obbligo, facoltà o diritto». La posizione del presidente Fnomceo sul ruolo del medico rispetto alla legge appena approvata sarà presto pubblicata anche sulla rivista scientifica British Medical Journal.

LE REAZIONI

Le prime reazioni dalla politica arrivano dal segretario di +Europa Riccardo Magi: «La ministra Roccella è ossessionata dalla Gpa. Il governo cerca di trasformare i medici in una sorta di polizia surrogata per perseguitare chi ha fatto ricorso alla maternità surrogata. Medici spia, questa è una triste visione della società che non ricorda una democrazia liberale ma l’oppressione Ddr. Quando sarà sancita l’illegittimità di questa norma il governo se la prenderà con la magistratura politicizzata». La legge che rende la Gpa “reato universale” è stata approvata grazie ad un ddl a firma in origine dalla deputata di FdI Carolina Varchi. Nel nostro Paese l’utero in affitto è già reato dal 2004 ed è punito con il carcere da tre mesi a due anni e con la multa da 600mila a un milione di euro, la nuova legge ha esteso ora la punibilità anche per chi pratica la Gpa all’estero. La Roccella aveva subito manifestato la propria soddisfazione dopo l’approvazione della legge: «Tra Gpa e compravendita di un bambino non c’è differenza. I bambini non si comprano, non si possono vendere o affittare parti del corpo umano». Sul piede di guerra le opposizioni che in parlamento avevano denunciato la nuova legge che «va contro la Costituzione», «crea bambini di serie A e di serie B», «ha uno stampo medievale». I Radicali per il momento si sono detti pronti a presentare un quesito referendario abrogativo mentre l’Associazione Luca Coscioni ha assicurato battaglia nei tribunali con 30 coppie già determinate a presentare ricorso. A dar loro manforte anche le Famiglie Arcobaleno e le associazioni Lgbt.

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