Salvatore Luongo, chi è il carabiniere con tre lauree al vertice dell?Arma: il papà maresciallo, il fratello musicista

1 settimana fa 2

«Forza di volontà, abnegazione, onestà e umiltà sono state le sponde del suo cammino», che hanno condotto il generale di Corpo d’armata Salvatore Luongo fino al più alto incarico dell’Arma. Ieri, infatti, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla sua nomina come Comandante generale dei carabinieri. E suo fratello Claudio, affermato musicista, ne ha delineato il ritratto più veritiero e toccante. «Posso assicurare - ha scritto in un post su Facebook - che non è mai stata una strada semplice, ma piena di sacrifici e rinunce inseguendo quei valori che l'hanno condotto oggi a questo risultato». Luongo, attualmente vicecomandante generale, prenderà il posto di Teo Luzi. Ha nel dna l’Arma, in quanto suo padre, il maresciallo Antonio Luongo, scomparso nel 2020, è stato uno storico comandante della stazione dei carabinieri di Venafro (in provincia di Isernia), paese nel quale il neo comandante generale ha vissuto da giovane. «Nel patrimonio genetico dei carabinieri esiste questo darsi agli altri affinché le comunità che vengono affidate a loro siano sempre più sicure», aveva spiegato Salvatore Luongo anni fa in occasione di una cerimonia.

IL CURRICULUM
Nato a Napoli 62 anni fa, ha iniziato la sua carriera militare nel 1977, frequentando prima la Nunziatella di Napoli, poi l’Accademia militare di Modena e successivamente la Scuola di applicazione carabinieri di Roma. Tre lauree e due master, ha collaborato con l'università di Roma IV con incarichi di docenza sugli aspetti penali riguardanti la lotta al doping. Da ufficiale inferiore è stato comandante di sezione al nucleo radiomobile di Roma e poi comandante delle compagnie di Taurinova, Roma Casilina e Roma Trastevere. Come ufficiale superiore, invece, è stato capo ufficio del Capo di Stato maggiore dell'Arma, comandante del Gruppo carabinieri Roma, assistente militare e aiutante di campo per l'Arma del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e comandante provinciale carabinieri di Milano e di Roma. Per sette anni, da agosto 2016 a dicembre 2023, è stato capo ufficio legislativo dei ministri della Difesa Roberta Pinotti (Pd), Elisabetta Trenta (M5s), Lorenzo Guerini (Pd), Guido Crosetto (FdI) ed è rimasto consigliere del titolare di via XX settembre per l'attuazione delle riforme e per le strategie istituzionali anche dopo esser diventato comandante interregionale “Podgora”, dal quale dipendono i reparti dei carabinieri di Lazio, Marche, Toscana, Sardegna e Umbria. Tra le posizioni di rilievo che ha ricoperto, spiccano ruoli strategici nella lotta alla criminalità organizzata e nella cooperazione internazionale contro il terrorismo. Diversi gli encomi che gli sono stati conferiti durante la carriera, tra i quali Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana e Insegna d'onore della Casa Militare della Presidenza della Repubblica. Molto vicino alla comunità ebraica di Roma, tant’è che l’allora capo rabbino Riccardo Di Segni aveva ringraziato «l'amico Salvatore Luongo».

LE REAZIONI
«Dopo aver letto alcuni giornali scrivere che ci sarebbero vincitori e vinti in questa scelta, sento il dovere di dire, sia per amore di verità che per rispetto verso le istituzioni, che la nomina del generale Luongo è passata in consiglio dei Ministri all'unanimità, senza una sola discussione e in meno di un minuto - ha scritto su X il ministro della Difesa Crosetto - La scelta era stata fatta (con grande difficoltà visto il valore dei possibili candidati) nelle settimane precedenti, in totale accordo e in assoluta serenità». Tra i “papabili” c’erano il capo di Stato Maggiore dell'Arma Mario Cinque, vicino al sottosegretario Alfredo Mantovano, e il comandante dell'interregionale Pastrengo Riccardo Galletta. Da Palazzo Chigi arrivano gli auguri della premier Giorgia Meloni, convinta che «l’esperienza e la competenza» di Luongo gli consentiranno di «guidare al meglio i nostri carabinieri, orgoglio nazionale e forza armata ammirata e apprezzata in patria e all'estero». «Mio fratello oggi è entrato nella storia dell'Arma dei Carabinieri e dello Stato - ha concluso il suo post su Facebook Claudio Luongo - Sin da bambino voleva essere il primo in ogni cosa e tutto diventava una sfida con se stesso. Chi lo conosce sa benissimo che con i suoi cari e i suoi amici non ha mai cambiato atteggiamento ed è sempre stato il Salvatore di sempre».

Leggi tutto