L’omicidio di Silvia Nowak, cittadina tedesca di 53 anni, brutalmente uccisa e ritrovata in stato semi-carbonizzato lungo un sentiero della pineta di Ogliastro Marina, ha sconvolto la popolazione. Ieri, il marito della vittima ha accolto l’abbraccio della comunità riunita in un corteo silenzioso per rendere omaggio alla memoria di Silvia.
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Il corteo
Il lungo silenzio del corteo, composto in gran parte da donne, ha attraversato le strade di Ogliastro Marina per giungere fino al punto del ritrovamento, dove fiori e messaggi hanno ricordato la vittima, accompagnati dalle parole del parroco don Pasquale Gargione: «Sono giorni di profonda tristezza per quanto accaduto a Silvia», ha dichiarato, esprimendo la vicinanza di una comunità addolorata e ferita da una violenza così drammatica. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Vallo della Lucania e si concentrano sul movente e le modalità dell’omicidio: tra le ipotesi al vaglio, si cerca di stabilire se Silvia sia stata uccisa nel luogo del ritrovamento o se il corpo sia stato successivamente trasportato lì. Restano aperti anche interrogativi su un possibile coinvolgimento di più persone. Una ripresa video, che mostra Silvia Nowak mentre parla con due persone in auto prima di scomparire, ha aggiunto nuovi elementi all’inchiesta, che si orienta a esaminare ogni possibile dettaglio. Inoltre, la Protezione Civile locale ha dichiarato che il sentiero della pineta era stato perlustrato prima del ritrovamento, senza rilevare nulla, finché, venerdì mattina, alcune tracce e segni di incendio hanno condotto alla scoperta del corpo.
Il marito di Nowak e il suo avvocato
Il marito della vittima ha voluto si è espresso con un breve commento a Mediaset: «Sono qui che aspetto, sono arrabbiato e voglio solo che le forze dell’ordine facciano il loro lavoro e trovino l’assassino della mia compagna. Capisco che facciate il vostro lavoro, ma ora capite me: niente più parole». A prendere posizione è anche l’avvocato Felice Carbone, legale del compagno, che ha dichiarato ai microfoni Rai che esisterebbe una prova cruciale in grado di scagionare l’uomo: “C’è una ripresa video che mostra come, mentre Silvia usciva di casa, lui stava riposando”.
Le piste da seguire sembrano due, ha affermato il legale: «O quella del femminicidio, che però mi sembra stia sfumando con il tempo, oppure un omicidio. Perché se Silvia è stata uccisa, è stata uccisa da qualcuno che la conosceva bene».
Le indagini
Gli investigatori proseguono con la massima cautela le verifiche, esaminando la vita di Silvia Nowak e i suoi ultimi spostamenti, cercando elementi che possano chiarire la vicenda. I risultati dell’autopsia, attesi entro sessanta giorni, potrebbero rivelarsi fondamentali, mentre le analisi condotte dai RIS di Roma mirano a ottenere indizi rilevanti dalla villetta e dal giardino della donna. Le autorità invitano chiunque conoscesse Silvia o chiunque abbia notato movimenti sospetti a collaborare con gli inquirenti per far luce sull’omicidio. Lo stesso avvocato Carbone ha ribadito la necessità di collaborazione: «Anche un particolare può portare alla soluzione di questo caso».