Settimana di pausa per Jannik Sinner. Il tennista azzurro, dopo il successo nel Six Kings Slam in Arabia, si sta concedendo qualche giorno di riposo prima del Masters-1000 di Parigi-Bercy, in programma da lunedì. Jannik è intervenuto ai microfoni di Sky Sport nello speciale «Jannik oltre il tennis, Sinner si racconta», ecco le sue dichiarazioni.
Gli scherzi del giovane Sinner
Jannik parlando della sua infanzia ha raccontato un aneddoto divertente: «Quando ero a Sesto sono passato a casa di un vicino.
Quando eravamo piccoli con i miei amici andavamo lì a suonare e correvamo via, ma un giorno ci ha beccato. Questo signore che ormai ha 85 anni mi ha detto ‘mi ricordo ancora di quando venivate a suonare’. Sono proprio queste le cose belle che mi danno la forza per continuare. Ci vuole poco per me, due giorni e sono di nuovo al 100% e posso lavorare di nuovo».
Il ritorno a casa
Considerando i molti tornei da giocare in giro per il mondo, Jannik ha poche possibilità di tornare a Sesto: «Sono veramente pochi i giorni a casa durante l’anno. Ci vado solo 3-4 volte per vedere soprattutto i genitori e i nonni. Non sai mai come va a finire. Quando vedo le montagne, le strade che conosco, le piste, e mi sento a casa. Mi sento libero, perché tutte le persone mi conoscono non per quello che sono ora ma per come ero prima».
Ma Sinner è cambiato dopo i tanti successi sportivi?
«Come persona non sono mai cambiato, il successo non mi ha mai cambiato e non ha cambiato come tratto le persone davanti a me, quelle che incontro. Quello che cambia è che ho un po’ meno tempo libero. Perché io sono una persona che dedica tutto il suo tempo al lavoro. Quindi dipende da me. Se io domani voglio andare a casa, posso anche andarci, ma non voglio perché la mia carriera è iniziata quando a 13 anni e mezzo sono andato via di casa. Ora ho 23 anni e sono arrivato al punto che ho sempre sognato, di diventare il numero uno».