A Roma, una lettera indirizzata al ministro Tajani avverte i Paesi che sostengono la "entità sionista a sostegno del genocidioche da oggi si useranno le armi" per colpire "gli interessi dello stato terrorista"
Per favore, che si smetta di fingere stupore e rammarico per la crescita dell'antisemitismo. È ridicolo, come lo sarebbe stato nella Germania o anche nell'Italia degli ultimi anni trenta. È ormai parte di un paesaggio politico intrecciato con la crisi mondiale, è un piano internazionale che approfitta dell'ignoranza, se ne infischia delle belle parole, è arrivato il momento per i Paesi Occidentali di capire che l'ondata di antisemitismo che spazza il mondo è una guerra, come quella in Ucraina o a Gaza e sul bordo libanese, costa vite; o si sta da una parte, o si sta dall'altra. Never again al momento è fuori uso. Solo ieri Parigi si riempiva di truppe armate per fronteggiare le squadracce propal intenzionate a proseguire il lavoro dei loro colleghi a Amsterdam, aggredire i tifosi israeliani giunti per la partita; a Milano si sfregiavano i murali su Liliana Segre (nella stessa città, 57 manifestazioni dal 7 ottobre); a Anversa (90 episodi di antisemitismo nei primi due mesi di guerra) si arrestavano gli attivisti di una «caccia all'ebreo» in preparazione. A Roma, una lettera indirizzata al ministro Tajani avverte i Paesi che sostengono la «entità sionista a sostegno del genocidioche da oggi si useranno le armi» per colpire «gli interessi dello stato terrorista». Il padrone dell'Hotel Ongaro a Selva di Cadore avverte che gli ebrei non sono graditi, e cancella le prenotazioni degli israeliani. La Leonardo, leader nell'aereospazio Difesa e Sicurezza, è stata assalita fisicamente dai propal come «complice dell'illegittimo Stato d'Israele» mentre, ha detto il ministro della difesa Crosetto «era in corso un'importante riunione col personale della difesa» e definisce gli antisemiti «pericolosi eversivi» che non si devono «vezzeggiare». Intanto Josef Borrell, ministro degli esteri dell'UE, propone di interrompere il dialogo Europa Israele per «possibili violazioni» dei diritti umani. I turisti israeliani in Tailandia sono stati avvertiti che gli si prepara un'aggressione armata. Negli Usa, l'aggressione degli ebrei è pane quotidiano. Eccetera. La vergogna per il fallimento del never again meglio smettere di occuparsene narcisisticamente mentre Israele è costretta a una guerra di sopravvivenza perché l'Iran e i suoi hanno deciso di distruggere lo Stato ebraico. Al lato, si aggrediscono gli ebrei in nome della stessa ideologia genocida.
Da adottare, semmai, il voto del parlamento tedesco per la difesa della vita degli ebrei; oppure la promessa di Trump di tagliare i fondi alle Università i cui studenti ebrei siano minacciati. Si può fare, sapendo che si tratta di una guerra mondiale.