Telethon, Airc e gli altri: «Il 5 per mille salva vite, via il tetto alle donazioni»

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Un gesto concreto, donare il 5x1000, una scelta sempre più diffusa tra gli italiani eppure mortificata. A lanciare l’allarme Alessandro Betti, direttore della raccolta fondi della Fondazione Telethon. Ma è nell’aria anche un appello al governo che tante associazioni no profit compresa Telethon stanno per lanciare nei prossimi giorni affinché sia abrogato o modificato l’attuale tetto di 500 milioni previsto per la raccolta.

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Chiarisce Alessandro Betti: «Quest’anno Fondazione Telethon non riceverà circa 250 mila euro: una cifra che corrisponde grosso modo a un progetto di ricerca, quindi una malattia rara in meno che potrà essere studiata». Una riduzione che «delude le aspettative dei cittadini che a noi hanno destinato il loro 5 per mille ma impatta anche sulle speranze delle persone malate che da Telethon si aspettano nuove ricerche».

L'appello sul 5 x mille

La tendenza è costante, e in crescita: «Sempre più italiani scelgono di devolvere alle associazioni no profit, abolire il tetto, in subordine alzarlo». Negli anni si è assistito a un boom dell’istituto del 5x1000, «per fortuna, ormai quanti scelgono di destinare questa cifra del reddito, a organizzazioni come la nostra superano i 5 milioni. Il 60 per cento degli italiani. Ciò rende incoerente il concetto del 5x1000, anche perché presumiamo che la percentuale di “donatori” continui ad aumentare. L’istituto è sempre più conosciuto e apprezzato. E sempre più persone sono vicine alle cause solidali. Questo strumento ha il grosso pregio di non impattare sul portafoglio delle persone e questo lo rende popolare».Un contributo “indolore”, basta mettere una firma, eppure mortificato. «Di fatto, senza abolire il tetto, continueremmo a inseguirlo in continuazione...». Intanto Telethon ha perso 250 mila euro, «la taglia media di un progetto di ricerca, lo studio di una nuova malattia costa circa 250 mila euro, dunque oggi c’è un’associazione, un gruppo di malati che devono rinunciare alla speranza di uno studio. Una delusione per tutti. Ogni anno si perdono queste risorse. Ricordo che investiamo in progetti di ricerca scientifica per la cura di malattie genetiche rare che sono più di 7 mila, si è riusciti a investigarne poco più di 500. L’ampiezza della missione è tale che ci sarebbe davvero bisogno di denaro in più. Invece ora ogni anno una malattia in meno viene studiata a causa del tetto».

Tetto che limita le risorse in capo al terzo settore, sul tema a livello politico si parla molto ma come tutte le proposte che impattano negativamente sul bilancio dello Stato restano “attenzionate”. «Per Fondazione Telethon ogni canale di raccolta fondi è prezioso perché consente di alimentare il sostegno alla ricerca scientifica, nel rispetto preso quasi 35 anni fa con la comunità dei pazienti affetti da malattie genetiche rare e nel rispetto di chi decide di affidare risorse a noi». Ogni euro raccolto alimenta la Missione e l’impegno che se ne fa viene minuziosamente rendicontato in modo trasparente affinché i donatori siano consapevoli di come il denaro è utilizzato, quali risultati siano stati raggiunti. A ciò si aggiunge un altro paradosso, «da qualche tempo si sta abbassando la cifra che le organizzazioni ricevono, siamo in difficoltà, il tetto lede gli interessi dei pazienti e dei donatori, non vogliamo si perda fiducia nell’Istituto. Quello del 5x1000 è un canale fondamentale per la Fondazione, sul quale sono previsti crescenti investimenti in termini di comunicazione, perché ci permette di destinare risorse a progetti selezionati. Non poter accedere al totale dei fondi va a disattendere l’impegno preso con la comunità dei paziente e il rapporto di fiducia con i donatori». Da qui l’appello: «Portiamo il 5 per mille al suo valore reale, rispettiamo la volontà dei cittadini. Ogni anno si perdono oltre 200 mila euro, risorse vitali per la ricerca scientifica». La soluzione c’è: abrogare il tetto. Le associazioni si stanno muovendo per questo. Intanto Fondazione Telethon va avanti con tutti i suoi molteplici progetti. Il momento clou è previsto a partire dal 14 dicembre con la 34esima edizione della Maratona Telethon, campagna che permette ogni anno, sotto Natale, di raccogliere donazioni decisive.

I DATI
Introdotto in via sperimentale nel 2006 e reso strutturale nel 2015, il meccanismo del 5x1000 è stato concepito per consentire ai cittadini di destinare a parte delle loro imposte agli enti del Terzo settore e alle realtà sociali che fanno del volontariato, della ricerca scientifica e sanitaria e delle altre attività di interesse generale il proprio obiettivo primario. Per il 2023, il tetto massimo di risorse stanziate è stato fissato in 525 milioni di euro. Sono stati ben 17,2 milioni i contribuenti che hanno destinato il 5x1000 (circa 730 mila in più rispetto al 2022), con uno sforamento del tetto massimo di quasi 28 milioni di euro. Le firme per la prima volta hanno superato quelle destinate all’8 per Mille (quota del gettito Irpef che ogni cittadino può destinare alle confessioni religiose o allo Stato), per il quale non è previsto nessun limite di spesa. Un trend in crescita dei contribuenti che va avanti dal 2017, a cui è seguito un innalzamento progressivo del tetto disposto con la legge di bilancio 2020 e di conseguenza sforamenti costanti del tetto massimo previsto.

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