Tennis e drink a Torino

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Dieci consigli per bere bene in occasione delle Nitto ATP Finals che si stanno svolgendo nel capoluogo piemontese. Da Azotea a Smile Tree, da Bar Cavour a Piano 35 Lounge Bar, da Eredi Borgnino a La Drogheria, da Otium a La Reserve, da Puntosette a GAF, cocktail bar che propongono signature innovativi e territoriali accanto a perfette esecuzioni dei classici

Tennis e drink a Torino

Smash e drink a Torino, in occasione delle Nitto ATP Finals di tennis, in pieno svolgimento nel capoluogo piemontese. L’occasione per scoprire i migliori locali della miscelazione cittadina, che sono stati anche protagonisti della Lavazza Experience nella serata dedicata alla miscelazione, il Mix Contest Italy Tour ATP Special Edition, che si è svolta l’11 novembre all’interno della Centrale, nella Nuvola Lavazza. Azotea Partiamo da questo bar che si trova nella centrale via Maria Vittoria. Il progetto di Matteo Fornaro e Noemi Dell’Agnello è un restaurant-cocktail bar nikkei, la cultura che fonde il Giappone con il Perù. In carta signature e twist di classici on classic che mettono al centro la materia prima, attraverso tecniche di miscelazione contemporanee.

Drink a Torino

Un occhio di riguardo al Sudamerica, con selezioni speciali di tequila, mezcal e pisco, e per il Giappone, con ricercati yuzu, sakè o wasabi. Smile Tree È il cocktail bar che nel lontano 2009 ha portato a Torino la miscelazione di ricerca. Il manager Alex La Rocca propone cocktail scenografici e sempre molto colorati, in cui sono protagonisti ghiaccio secco e affumicature. Ogni drink è accompagnato da un piccolo assaggio gastronomico, studiato ad hoc. Un bar attento anche alla sostenibilità attraverso la circolarità anti-spreco degli ingredienti. Bar Cavour In piazza Carignano, uno dei salotti della città, questo american bar con cucina d’altri tempi, dall’atmosfera internazionale. La miscelazione del bar manager Marco Torre, basata sull’equilibrio e su una meticolosa ricerca che mette in risalto ogni ingrediente utilizzato. La drink list si articola tra signature, “hall of fame”, e una carta dedicata al Vermouth. Piano 35 Lounge Bar Il cocktail bar più alto di Torino e d’Italia, in cima al Grattacielo Intesa Sanpaolo, che vanta una vista spettacolare sulla città. Simone Sacco, figlio di Marco chef del ristorante stellato che si trova al piano inferiore, ha studiato sedici signature, alcuni dei quali rivisitazioni di icone della miscelazione, con ingredienti insoliti come aglio, melone affumicato e aghi di pino. Eredi Borgnino Un boutique-bistrot aperto due anni fa al numero 10 di via della Rocca da Exica, brand piemontese leader nel settore ortofrutticolo: ovviamente sono protagonisti frutta secca, disidratata e verdura in chips sono protagoniste sia dello shop all’ingresso sia del cocktail bar, sviluppato su due piani e guidato dal bar manager Andrea Dracos.

Drink a Torino

Latte di mandorla, infusioni con frutta e acqua di rosmarino sono solo alcuni degli ingredienti che caratterizzano i signature drink del menu. La Drogheria Il locale più vecchio tra quelli citati, con più di vent’anni di vita. Un bar di quartiere e al contempo un laboratorio di ricerca. La drink list, risultato del lavoro del capobarman Sergio Pisu, della bar manager Martina Franchini e di tutto lo staff, varia una volta all’anno e si concentra su quindici signature che puntano su fermentazioni, ingredienti locali e preparazioni fatte in casa. Otium Cocktail bar con cucina sul rooftop di Green Pea, il polo della sostenibilità aperto a fine 2020 nel quartiere Lingotto. I drink del bar manager Pierpaolo Cavalli sono il risultato di ricette molto elaborate, in cui vengono miscelati non meno di quattro ingredienti estremamente ricercati. Spazio anche agli analcolici, creati su misura al tavolo. La Reserve Negli spazi che ospitavano l’Abrevoire, un locale storico per gli amanti del buon bere cittadino, oggi c’è un raffinato locale guidato dal bancone da Vittorio Rosso, che punta su drink accurati ma al contempo semplici, con massimo tre ingredienti per ricetta. Attenzione particolare per il vermuth. Puntosette Un locale nel quartiere del Quadrilatero che un anno fa si è allargato includendo anche una vip room. Il bar manager Andrea Ciravolo ha alzato ulteriormente il livello potendo contare su un vero e proprio laboratorio per la preparazione degli homemade, che si concentra molto sulla tecnica delle chiarificazioni. GAF È a Cambiano, a pochi kilometri da Torino che Guido Fejles, ex concorrente di MasterChef 6, ha scelto di aprire il suo bistrot- cocktail bar.

Stile industriale con una offerta di miscelati di alto livello, orchestrata dal bar manager Paolo Beatino. Trenta drink suddivisi tra “Come Dio comanda”, “Quelli che beve Guido” e signature. Accurata la narrazione al tavolo.

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