Trump arruola Rubio. Sicurezza all?icona Maga (che uccise il suo cane)

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Mentre il partito repubblicano si prepara ad avere il controllo totale su Capitol Hill, Donald Trump continua a lavorare alla sua squadra di fedelissimi con i quali, grazie a un Parlamento allineato e alla Corte Suprema più conservatrice di sempre, poter mantenere tutte le promesse della sua agenda populista. Ieri sono arrivati nuovi nomi: il senatore Marco Rubio guiderà il dipartimento di Stato, la governatrice del South Dakota Kristi Noem sarà segretario alla sicurezza nazionale, l’ex deputato di New York Lee Zeldin andrà alla Environmental Protection Agency (Epa), mentre il deputato Michael Waltz sarà consigliere del presidente per la Sicurezza nazionale. Quattro nomine che rafforzano ancora di più le previsioni fatte per i prossimi anni: intransigenza sull’immigrazione, ritorno alle energie fossili, linea più morbida con la Russia e confronto diretto con la Cina. In più, rispetto al 2016 e al 2020, Trump non ha alcun impedimento interno alla Camera e al Senato, visto che negli ultimi otto anni il partito ha cacciato tutti i leader moderati che avrebbero potuto controbilanciare il populismo Maga. Così la nuova geografia politica vede un mix di yes-man e sostenitori di Trump.

LA STRATEGIA

Dicevamo una schiera di fedelissimi del clan Trump: con Rubio agli Esteri, il presidente si garantisce da una parte un approccio molto critico e duro nei confronti della Cina e dall’altra la sua stessa visione sulla guerra in Ucraina: in una recente intervista Rubio ha detto che Kiev deve «negoziare un accordo» con la Russia. Rubio è stato uno dei 15 senatori repubblicani che hanno votato contro il pacchetto di aiuti passato dal Congresso ad aprile. Ma fino a pochi anni fa non era così. Nei giorni dell’invasione dell’Ucraina era stato molto critico nei confronti di Vladimir Putin e lo aveva definito «un killer».

 Proprio sulla Cina, che ora rischia dazi sulle importazioni tra il 60% e il 100%, l’amministrazione vuole essere dura su tutto tranne che su una questione: TikTok. Il social media cinese, infatti, il 19 gennaio dovrà trovare un nuovo proprietario per evitare il bando negli Stati Uniti. Trump ha promesso che troverà una soluzione e lo ha fatto subito dopo l’incontro, lo scorso marzo, con Jeff Yass, super finanziatore del partito repubblicano e proprietario del 15% delle azioni di ByteDance, la società che controlla TikTok.

IL TEAM

C’è poi la questione della Sicurezza nazionale: qui Trump ha scelto Kristi Noem, personaggio controverso che guida dal 2019 uno degli Stati più conservatori e religiosi degli Stati Uniti. Nel corso della pandemia si era rifiutata di stabilire delle restrizioni, lasciando ai cittadini la libertà di scelta, e ancora si era vantata di aver ucciso personalmente un cucciolo di cane di 14 mesi perché «irrequieto». La governatrice, che prima di fare politica è stata un’allevatrice, avrà nelle sue mani un potere sconfinato e la gestione della parte più importante dell’agenda di Trump, ovvero quella relativa alla lotta all’immigrazione e alla deportazione dei migranti. Come segretario alla Sicurezza nazionale gestirà un budget di 60 miliardi di dollari e avrà 230.000 dipendenti tra le varie agenzie: dalla US Customs and Border Protection, fino alla Federal Emergency Management Agency e agli US Secret Service. Michael Waltz, deputato della Florida e ex militare di carriera, dovrebbe invece diventare il consigliere di Trump per la sicurezza nazionale: ha da sempre posizioni da falco ma negli ultimi anni, come Rubio, ha subito una metamorfosi.

 In passato ha lavorato al Pentagono con Donald Rumsfeld e Robert Gates ed è stato consulente del vicepresidente Dick Cheney, portando avanti la visione classica dei repubblicani in politica estera: interventista e vicina agli alleati. Ora critica la Nato e ha scelto una linea ancora più dura con l’Iran e la Cina. Da ultimo Lee Zeldin servirà a Trump per realizzare la sua visione «drill, baby, drill», che prevede un ritorno al petrolio e l’uscita da tutti gli accordi per proteggere l’ambiente e fare una transizione verso le energie rinnovabili.

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