Unifil, Israele «ha usato armi a fosforo bianco» in una base: colpiti 15 soldati. Il rapporto top secret svelato dal Financial Times

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L'esercito israeliano avrebbe usato «fosforo bianco» in una base Unifil in Libano, colpendo 15 militari. È quanto emerge da un rapporto top secret - visionato dal Financial Times - che descrive alcuni recenti incidenti fra le forze dell'Idf e i caschi blu dell'Onu. L'esercito israeliano sarebbe entrato con la forza in una base dell'Unifil e successivamente, una volta uscitone, «si sospetta che abbia utilizzato il fosforo bianco, una sostanza chimica incendiaria, abbastanza vicino da ferire 15 peacekeeper». Il rapporto è stato «preparato da un paese che fornisce truppe» all'Unifil.

Israele e le armi al fosforo bianco contro Unifil: il rapporto

Il Financial Times scrive che nel rapporto si parla di una dozzina di episodi e ne descrive alcuni.

In particolare uno che risale al 13 ottobre, quando, secondo l'Unifil, due carri armati israeliani hanno sfondato il cancello principale di una base, per poi ritirarsi 45 minuti dopo in seguito alle proteste dei caschi blu. Tuttavia, circa un'ora dopo, sono stati sparati diversi colpi a circa 100 metri dalla base, che hanno emesso «fumo di sospetto fosforo bianco» che si è diffuso nella base, secondo il rapporto, ferendo 15 peacekeeper. Le Idf hanno affermato invece che un carro armato sotto attacco stava cercando di evacuare dei soldati feriti e pertanto è stata creata una cortina fumogena per fornire copertura.

Cosa sono le armi a fosforo bianco

Quel giorno l'Unifil ha reso noto che, «nonostante indossassero maschere protettive, quindici peacekeeper hanno subito effetti, tra cui irritazioni cutanee e reazioni gastrointestinali, dopo che il fumo è entrato nel campo». Le munizioni al fosforo bianco non sono vietate dalla Convenzione sulle armi chimiche e il loro utilizzo - solitamente per creare cortine fumogene, marcare obiettivi o bruciare edifici - da parte dell'esercito israeliano è stato documentato già nel 2006 contro obiettivi militari in Libano.

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