Anci, l'intervista a Manfredi: «Nel segno del dialogo. Esiste un nuovo Sud»

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Allora sindaco Gaetano Manfredi, come nel 2021 quando fu eletto primo cittadino di Napoli anche oggi conquista la presidenza Anci con un consenso unitario. Sa che nella sua parte politica, il centrosinistra, la vedono come la personalità capace di unire ciò che adesso è diviso. Cosa ne pensa?

«Io faccio il sindaco e sono totalmente impegnato in questo ruolo. Da Presidente Anci, inoltre, ho ulteriori responsabilità. Ma è ovvio che il mio modo di amministrare e fare politica è mettere assieme le persone attraverso il dialogo e l’unità. I cittadini non vogliono conflitti e divisioni ma risposte concrete ai loro bisogni».

Continuerà a fare anche il sindaco di Napoli oppure alle regionali sarà in campo? 
«La mia priorità è fare il sindaco di Napoli e lo continuerò a fare con il massimo impegno. Credo che dalla mia elezione trarrà grande beneficio Napoli e ci sarà una forte e migliore collaborazione con tutto il Consiglio comunale che sarà ancora più rappresentativo».

Prima Decaro ora lei due espressioni del sud: cosa significa?
«Oggi esiste un nuovo sud che non fa rivendicazioni, ma che vuole dare un contributo forte alla crescita del Paese. Questo però va fatto in un quadro istituzionale e nazionale perché il sud è una opportunità. Il fatto che Decaro e io stesso siamo stati eletti è la testimonianza che il sud esiste. Non credo in categorie geografiche a priori noi dobbiamo essere in grado di unire la gente senza contrapposizioni geografiche tenendo insieme tutte le diversità che ci sono». 

Lei è apartitico ma non apolitico. La sua vittoria è anche una vittoria del Pd e dell’intero centrosinistra non trova? 
«Credo che l’unità è fondamentale. Sono stato eletto unitariamente e gestirò l’Anci con il valore dell’unità così come la proposta politica. Le politiche divisive non sono attrattive né costruttive questo è il messaggio che ci arriva della gente che chiede concretezza». 

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Lei è stato eletto alla presidenza Anci anche con il via libera del centrodestra che rapporto ha con le fasce tricolori di quel campo politico? 
«Con i sindaci del centrodestra ho un ottimo rapporto, ognuno con i propri valori politici rappresentiamo comunità di cittadini e dobbiamo sempre essere capaci stare insieme e trovare quello che ci unisce non quello che ci divide. Questo è il mio modo di agire in qualsiasi istituzione abbia operato e questo è il terreno comune tra noi sindaci. Voglio ricordare però che ci sono molti sindaci civici come me senza tessera di partito e che rappresentano tanta gente». 

Vincenzo De Luca sarà più contento o più preoccupato della sua elezione?
«Dovete chiederlo a lui, io so che i napoletani saranno contenti». 

Stefano Lo Russo il sindaco di Torino è stato suo antagonista fino all’ultimo: come stanno ora le cose?
«Siamo amici da molti anni c’è sta questa discussione positiva o Stefano ha portato avanti istanze importanti sulle quali lavoreremo insieme in questa avventura dell’Anci faremo sintesi delle varie necessità del Paese. Lo Russo sarà vicepresidente con delega alla Ue. Una cosa in cui credo molto». 

Elli Schlein è stata al suo fianco in tutto e per tutto: che mandato le ha dato quale Presidente Anci?
«Con Elly ho un ottimo rapporto e mi ha sempre detto di portare avanti le istanze in cui ho sempre creduto, cioè mettere al centro i bisogni dei cittadini e soprattutto quelli che stanno in difficoltà»

Lei parla sempre di unità non è che solo Manfredi può recuperare il rapporto con Giuseppe Conte del resto nel suo Governo è stato ministro della ricerca...
«Me lo chiedono tutti penso che il centrosinistra è competitivo se unito e deve esserlo non tanto nel rapporto tra leader, ma mettere in campo un progetto condiviso come hanno dimostrato le regionali».

Come dire adottiamo il modello Napoli?
«A Napoli c’è una bella esperienza con dentro Pd, M5S, moderati e riformisti e Avs. In Italia come dimostrano le ultime regionali ce ne saranno tante altre».

Che ruolo politico può avere l’Anci nel Paese? 
«Solo attraverso un nuovo protagonismo dei Comuni si potrà veramente rilanciare il Paese e dare una risposta ai bisogni dei nostri cittadini. Mettere al centro della politica italiana i bisogni dei Comuni, rafforzare l’autonomia dei Comuni e dare loro dei poteri che siano all’altezza delle sfide che la contemporaneità ci mette davanti. Sono sfide molto grandi che impattano sui bisogni quotidiani delle persone e penso, a nome di tutta l’Associazione, che solo attraverso un nuovo protagonismo dei Comuni si potrà veramente rilanciare il Paese e dare una risposta ai bisogni dei nostri cittadini».

Lei dice che i sindaci devono avere maggiori poteri: da Presidente ora può essere più esplicito? 
«Su tante tematiche su cui noi siamo continuamente sollecitati dai cittadini abbiamo dei poteri estremamente limitati, ad esempio i temi legati al turismo, le attività commerciali, la sicurezza, la Protezione Civile. Tutti temi su cui noi abbiamo grandi responsabilità, ma poteri limitati. I Comuni devono proporre delle riforme che riguardano gli interessi dei cittadini che rappresentano per avviare un processo riformatore che è determinante per i bisogni dei cittadini».

L’uscente Decaro è stato un suo grande elettore ne seguirà le orme?
«Ha fatto un grande lavoro. Ha tenuto insieme l’Anci in maniera unitaria, l’ha resa protagonista e interlocutrice forte di tutti i governi che si sono succeduti e lo ha fatto con spirito bipartitismo che è una cosa importante. Io credo che il passo in avanti che dobbiamo fare è sulla proposta di riforma».

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