È il giorno di Manfredi il plauso di Mattarella: nuova tappa per l?Anci

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Emozionato, molto emozionato il sindaco Gaetano Manfredi dopo l’elezione e Presidente dell’Anci ratificata intorno alle 14 a Lingotto, a Torino. Quasi quaranta pagine il discorso che ha fatto alla platea delle Fasce tricolori, davanti al Capo dello Stato Sergio Mattarella seduto in prima fila. E il Presidente della Repubblica ha molto apprezzato le parole del sindaco che ha richiamato più volte il dovere dell’unità, della sinergia istituzionale e soprattutto del dialogo.

Ponendo il tema delle finanze locali e della centralità dei Municipi. E della necessità che agli enti locali abbiano più possibilità di spesa. Trovando poi sponda nell’intervento di Mattarella: «Un dialogo paritario - dice il Presidente della Repubblica - è necessario per affrontare le questioni che si pongono e colgo le parole del presidente Manfredi, quando afferma che le “materie rientranti nelle funzioni fondamentali degli enti locali non sono suscettibili di devoluzione a livelli di governo diversi dagli stessi Comuni». Per Mattarella in buona sostanza «La collaborazione tra le istituzioni è un dovere repubblicano».

Tra i primissimi messaggi di congratulazioni arrivati a Manfredi c’è quello della premier Giorgia Meloni a conferma che l’accordo politico che ha portato il sindaco di Napoli a sindaco dei sindaci - fermo restando che la maggioranza era del centrosinistra - è stato unitario. Infatti, così come Manfredi è stato eletto Presidente il sindaco di Ascoli di Fdi Marco Fioravanti è presidente nazionale del Consiglio di Anci (mentre Lo Russo sarà vice di Manfredi con delega all’Ue). Parola al Capo del Governo Meloni: «Congratulazioni e auguri di buon lavoro al Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, eletto all’unanimità Presidente dell’Anci. Siamo la Nazione dei campanili, dei borghi e delle identità e il Governo considera centrale la collaborazione con i Comuni e i Sindaci, che rappresentano la prima fila dell’impegno politico e il volto più prossimo dello Stato. Continueremo a lavorare in questa direzione, come abbiamo fatto finora, per dare risposte concrete ai cittadini e costruire una Nazione più unita, forte e coesa».

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Per l’Anci con Manfredi - che non ha tessere di partito ma è del centrosinistra - inizia una nuova fase, paradossalmente più politica più dialogante ma senza retropensieri legati ai colori politici pur restando Meloni e Manfredi su fronti avversi. Manfredi - per esempio - ha criticato «la legge di bilancio, siamo sorpresi e preoccupati per alcune scelte che riteniamo drastiche di riduzione di risorse con azzeramento di intere misure pluriennali per gli investimenti comunali. Parliamo di una riduzione pari a 3 miliardi e 200 milioni». Però poi ha evidenziato anche altri aspetto della Finanziaria. «Ma segnaliamo anche aspetti positivi nella legge di bilancio tra i quali l’istituzione di un fondo triennale per la copertura delle spese per i minori pari a 100 milioni annui. Viene poi introdotto un contributo a sostegno del processo di perequazione delle risorse comunali, pari a 56 milioni incrementali all’anno già a decorrere dal 2025, 310 milioni a regime dal 2030».

Il metodo Manfredi 

Il metodo Manfredi è questo: criticare e lodare per aprire un dialogo e accorciare le distanze tra le parti che saranno sempre inevitabili. Ma mai il muro contro muro che non porta - secondo l’ex rettore - da nessuna parte. Significativo un altro pezzo del discorso di Mattarella che è comunque un altro riconoscimento a Manfredi o almeno un invito a impegnarsi sulla difesa dei Municipi. «L’Anci - dice Mattarella - vive una nuova tappa della sua storia. Con le sfide di oggi, con problemi sui quali ci si adopera da tempo, con il testimone che rappresenta il percorso compiuto negli anni dalla variegata schiera degli amministratori dei Comuni italiani». Il Capo dello Stato si rivolge: «A tutti gli amministratori locali, dal Comune più piccolo alle aree metropolitane va la vicinanza e l'apprezzamento della Repubblica per il loro impegno. La democrazia dei Comuni, la più vicina ai cittadini, è la radice basilare della democrazia del nostro Paese. Costituisce la prima linea delle istituzioni della Repubblica. Averne cura, farla crescere nella partecipazione, dare prova di un esercizio dei poteri efficace, rispettoso della libertà del confronto, è condizione di salute per l’Italia». Un ammonimento indirizzato a tutti coloro che rappresentano le Istituzioni e le comunità dei cittadini.

Il Presidente

Mattarella spiega ancora: «L’autonomia dei Comuni - puntualizza - non è separatezza. È, piuttosto, una funzione dell’unità dell’Italia. L’Anci è sempre stata ed è espressione di consapevolezza in questo senso, ponendo i temi della uguaglianza e della solidarietà alla base della sua azione. L’unità riguarda, infatti, i rapporti tra le istanze dei territori di ogni Comune. Gli squilibri producono successi effimeri e successive disillusioni. Egoismo e isolamento sono categorie che non appartengono all’agire delle municipalità italiane». Per Mattarella «I Comuni sono oggi al lavoro nell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, attività che vede in campo rilevanti risorse messe a disposizione dall’Unione. Come sempre, il tema è quello delle somme disponibili e delle opzioni di spesa conseguenti, che il Parlamento consegna al governo con la legge di bilancio. Come è naturale, le scelte che i governi nazionali hanno fatto a Bruxelles con il Patto di stabilità si riflettono sui Comuni. Non possiamo dimenticare che questi ultimi, in prima linea nel rapporto con i cittadini, sono chiamati a sovvenire ai bisogni più immediati e elementari della popolazione». Il Capo dello Stato conclude così il suo discorso: «La sensazione che il Capo dello Stato ripercorra i punti nei quali la Consulta ha respinto l’Autonomia differenziata non è campata in aria. Convergenze tra Mattarella e Manfredi ci sono state anche sull’endorsement verso l’ex ministro Raffaele Fitto che sembra vicino alla nomina di vice commissario nella Commissione Ue per la Coesione. Manfredi non dimentica casa sua: «Un pensiero va alla mia città, Napoli, che con le sue complessità e la sua energia unica mi accompagna in questo impegno, alle sue istituzioni con cui collaboro con grande efficacia a partire dal prefetto, Michele di Bari, alla mia famiglia a cui sottrarrò ancor più tempo».

I messaggi

Elly Schlein - la segretaria del Pd - atteso che la maggioranza dei sindaco in Anci è in quota dem o centrosinistra ha avuto un ruolo fondamentale nell’elezione di Manfredi. Anche perché lo ha preferito a Stefano Lo Russo sindaco proprio di Torino che è un piddino. «A Gaetano Manfredi - dice la numero uno del Pd - rivolgo le mie congratulazioni per l’elezione alla presidenza dell'Anci e gli auguro buon lavoro. Con la sua esperienza, autorevolezza e competenza saprà rappresentare sindache e sindaci, vera e propria spina dorsale del nostro Paese, sempre in prima linea per garantire i servizi e difendere i diritti delle cittadine e dei cittadini». Elezione unitaria che convince la seconda e terza carica dello Stato. Cioè il Presidente del Senato Ignazio La Russa: «Congratulazioni e auguri di buon lavoro al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, eletto all’unanimità presidente dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. Un incarico di grande responsabilità che sono certo saprà svolgere al meglio rappresentando le istanze degli enti locali nei rapporti con le Istituzioni nazionali ed europee». E il Presidente della Camera Lorenzo Fontana: «Congratulazioni a Gaetano Manfredi per la sua elezione. Gli auguro buon lavoro in questo ruolo importante, volto anche a valorizzare il contributo delle autonomie locali, dei sindaci e degli amministratori, punti di riferimento per le comunità. L’Anci è un interlocutore essenziale e, nella sua azione di tutela e rappresentanza degli interessi generali dei Comuni, esprime la ricchezza e la varietà di cui si compone il Paese».

Nel diluvio di messaggi di congratulazioni arrivati al neo Presidente dell’Anci manca quello del Governatore Vincenzo De Luca, sempre più isolato politicamente anche nel suo partito, il Pd, che non è intenzionato a concedergli la terza candidatura almeno nelle fila dei dem. De Luca ha fatto diverse telefonate ai suoi amici della Lega alla vigilia dell’elezione di Manfredi per dissuaderli dal votare Manfredi. Le cose però sono andate diversamente: «L’importante - la chiusura di Manfredi - è che siano contenti i napoletani».

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